"So che nel mondo e anche in Italia, ci sono paesaggi pi celebrati e forse pi belli di questo, ma io ormai sono abituato a vivere in questa casa, davanti a questo orizzonte,e ci sto benissimo". Sebastiano Vassalli (nella foto) sintetizza cos la sua scelta: vivere nelle risaie, nei colori e nelle tradizioni della sua Chimera, con cui ha vinto il premio Strega. Vassalli vive da anni nelle campagne di Novara e recentemente ha confessato a Gianfranco Quaglia per le colonne de Il Risicoltore tutto il suo amore per quelle terre. Il giornalista novarese l’ha incontrato nelle stesse campagne che Antonia, la protagonista della Chimera, vedeva e viveva: "tutt’attorno risaie, gli aironi in volo, in lontananza il Monte Rosa, quel massiccio che per la ragazza rappresentava un sogno, la libert , la chimera" racconta Quaglia. E Sebastiano Vassalli, autore de "La Chimera", ma anche di altri grandi romanzi come "L’oro del mondo", "Cuore di pietra"e "La notte della Cometa", ha scelto di vivere proprio in quell’atmosfera antica, dove il riso italiano germoglia, nasce e viene mietuto ogni anno. Una manciata di chilometri da Novara, lontano dai salotti letterari e dalle citt , nel silenzio della risaia che gli entrata nel cuore e che circonda un ex casa parrocchiale, acquistata sul finire degli Anni ’80, dopo aver abitato a pochi chilometri di distanza in un’altra residenza di origine religiosa, una ex canonica riattata. Lui, genovese d’origine ma novarese d’adozione, ora quasi avvolto da un mare di riso dal quale non vuole n riesce pi a staccarsi. L Vassalli crea ogni giorno i suoi personaggi, ne ricava le storie, li trasferisce sui fogli bianchi. "Non uso il computer – ha raccontato al Risicoltore – , scrivo ancora a mano perch il tempo della scrittura anche quello della mano che traccia sui fogli e che segue il pensiero. Soltanto in un secondo tempo copio a macchina. E neppure redo al sacro fuoco dell’ispirazione: quando assale meglio fare un giro o accendere la tv". Per Vassalli, "quella del riso una storia speciale e sociale al tempo stesso. Ma l’evoluzione sociale di questa campagna della pianura padana non mai stata raccontata sino in fondo. Basti pensare a tutto il sommerso dei secoli scorsi, quando la risaia era sinonimo di schiavit e poi alla grande trasformazione, con i dissodamenti, che hanno cambiato anche la conformazione del paesaggio. E al governo delle acque, pensando che l’acqua la cosa pi rubabile del mondo. Alla grande metamorfosi del mondo contadino tra l’800 e il ‘900 quando il mondo agricolo si industrializzava e la donna entrava a pieno titolo nella risaia. Alle mondine dobbiamo le prime grandi forme di emancipazione femminile. S, l’inserimento della donna in risaia stato un elemento molto positivo, che ha accelerato la trasformazione. Riso Amaro? Ma in quegli anni era gi quasi tutto meccanizzato, il grande passo era gi stato compiuto, la risaia aveva gi cambiato volto rispetto all’epoca manuale". N manca al grande scrittore il senso dell’ironia: "In ogni parte del mondo in cui mi capitato di andare, ogni volta che mi si chiedeva da dove venissi, c’era sempre qualcuno che si sentiva in dovere di commiserarmi. Di dirmi: "Ma l ci sono le zanzare! Come fai a viverci?"" Ed ecco la sua risposta consueta: "Io vivo in un posto dove non ci sono i vulcani, non ci sono i terremoti perch la sismicit minima; non ci sono i monsoni n i tifoni, e anche le acque che straripano non arrivano a fare danni, perch da pi di cinquecento anni lavoriamo a canalizzarle. Non ci sono frane n bradisismi. Se anche tu, come me, ti senti sicuro da tutti questi pericoli, hai il diritto di compiangermi. Se no, tieniti i tuoi vulcani, i tuoi terremoti, i tuoi tifoni e le tue inondazioni, e io mi terr le mie zanzare. Qualche minimo fastidio, nella vita, bisogna pur averlo".
IL CLIMA CAMBIA, CARTESIO NO
Un Carnaroli produttivo e molto stabile che fa della precocità una marcia in più