I PIANI DI EMERGENZA
Una situazione drammatica di cui il simbolo è proprio il più grande fiume italiano, il Po, con i livelli ai minimi da settant’anni e la risalita del cuneo salino che minaccia le colture, oltre al Lago Maggiore pieno solo al 34%.
LA SOLUZIONE? SISTEMA DI INVASI
«Nel Novarese arriviamo a perdere anche fino al 70% del riso coltivato nel caso in cui perdurasse questa situazione di carenza idrica, i danni saranno enormi – sottolineano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Francesca Toscani. Fondamentale, quindi, il riconoscimento dello stato di emergenza che avevamo già sollecitato e che darà al Piemonte 7,6 milioni di euro per le opere di somma urgenza. L’esigenza è quella di accelerare sulla realizzazione di un piano per i bacini di accumulo. Solo così riusciremo a garantirci stabilmente in futuro le riserve idriche necessarie.
Con l’Anbi, l’Associazione nazionale delle bonifiche, abbiamo elaborato, a livello nazionale, un progetto per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia. Si tratta di 6mila invasi aziendali e 4mila consortili da realizzare entro il 2030 multifunzionali ed integrati nei territori perlopiù collinari o di pianura.
EMERGENZA NAZIONALE, STOP BUROCRAZIA
Ma per fare ciò è necessario che la questione sia trattata per quella che è, cioè una vera e propria emergenza nazionale, velocizzando le autorizzazioni burocratiche. Solo in questo caso sarà possibile dare una risposta concreta alla sofferenza di imprese e cittadini. Un’emergenza che si aggiunge ai rincari delle materie prime che stanno mettendo in ginocchio un settore dove l’Italia è leader in Europa con aumenti record che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio, secondo l’analisi Coldiretti. Per cercare di contrastare l’aumento dei costi di produzione bisogna lavorare fin da subito sugli accordi di filiera che sono uno strumento indispensabile per la valorizzazione delle produzioni nazionali e per un’equa distribuzione del valore lungo la catena di produzione”. (Fonte: Coldiretti)
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