Sono in dirittura d’arrivo le disposizioni attuative di Regione Lombardia per il Programma di sviluppo rurale 2014-2020, prorogato anche per gli anni 2021 e 2022. La Misura che più suscita l’interesse per i risicoltori è quella dedicata alle operazioni agroambientali. La misura declina in diverse operazioni il paradigma della sostenibilità “riconoscendo” all’agricoltore un pagamento ad ettaro per un management razionale (certificazione macchini operatrici, adesione ai disciplinari di lotta integrata) unitamente a particolari realizzazioni per mantenere la biodiversità. Le misure circa l’agricoltura biologica e l’utilizzo dei reflui zootecnici non hanno particolare rilevanza per la risicoltura lombarda.
Il Psr negli ultimi anni è diventato importante anche per l’azienda risicola. La vecchia idea per cui il settore risicolo era del tutto immune alle tante variabili del settore va abbandonata. Questo perché i dettami del Psr hanno gradualmente condizionato in modo significativo gli investimenti degli imprenditori, basti pensare alla meccanizzazione speciale indispensabile all’agricoltura conservativa. Inoltre, come in qualsiasi altro settore agricolo le rese possono subire delle oscillazioni significative come è successo, seppur a macchia di leopardo, proprio in questa campagna dove si sono osservate alcune situazioni con decrementi di produzione fino al 25%. In dettaglio, la misura 10 comprende le seguenti operazioni di particolare interesse per il risicoltore.
Per ogni operazione si rileva un impegno prevalente e diversi impegni accessori che possono ulteriormente alzare il prezzo base.
Quali sono le principali novità che caratterizzano la Misura 10?
- possibilità di aderire alla nuova misura triennale in combinazione con un eventuale impegno PSR frutto di adesioni in anni precedenti, purché non sia il medesimo impegno e sia combinabile;
- obbligo di effettuare foto georeferenziate per testimoniare la semina delle colture autunno vernine 2021/2022, ma solo per chi intende aderire alla nuova misura triennale con l’impegno “minima lavorazione”;
- possibilità di aderire all’operazione 10.1.01 “difesa integrata” anche con colture che in passato non erano ammesse a premio (foraggere e seminativi differenti dal riso), a condizione che almeno il 10 % della SAU sia investita a riso e/o fruttiferi e/o orticole;
- gli impegni accessori possono essere realizzati in qualsiasi anno di impegno, purché vengano ripetuti almeno 2 volte sulle particelle scelte nel corso dell’impegno.
10.1.01 Operazioni agricole integrate
Questa operazione come impegno prevalente consiste nell’utilizzare macchine certificate entro il primo utilizzo presso i centri accreditati e ogni 5 anni. Lo stesso impegno obbliga ad avere assistenza di un consulente abilitato, anche per la ricettazione dei prodotti da acquistare e la stesura del piano di fertilizzazione. L’operazione non prevede la distribuzione di fanghi di depurazione. Per usufruire del premio non si deve ridurre la superficie a premio del 15% calcolata su quella ammessa il primo anno di impegno e va garantita la continuità degli avvicendamenti se si intende proseguire con la domanda triennale. L’impegno così composto da diritto a un premio di 185 euro/ettaro, a patto di coinvolgere almeno il 10% della SAU.
Gli impegni accessori sono facoltativi e alternativi tra loro da realizzare almeno 2 volte su tutta o parte della superficie interessata dall’impegno. Le operazioni agricole integrate prevedono due impegni provvisori.
La sommersione della risaia nel periodo invernale prevede il mantenimento dell’acqua costante (minimo 5 cm) per almeno 60 giorni nel periodo tra raccolta e fine febbraio unitamente alla dotazione delle camere della risaia di una rete di solchi per sgrondare facilmente l’acqua. L’impegno accessorio della sommersione consente di aggiungere al premio dell’impegno prevalente ulteriori 190 euro per ettaro.
Una seconda opzione di impegno accessorio riguarda le cover crop che da diritto a 180 euro/ha comprende le seguenti operazioni:
• utilizzare leguminose anche in consociazione, purché prevalenti;
• mantenere in buono stato la copertura fino a fine febbraio e poi sovesciare.
Al fine di poter dimostrare l’avvenuta esecuzione degli obblighi è importante conservare la seguente documentazione:
• piano di fertilizzazione redatto dal consulente incaricato;
• registro unico aziendale;
• ricevuta che attesti l’avvenuta taratura o regolazione delle macchine (anche di eventuali contoterzisti);
• lettera di incarico, report trimestrale, fatture del consulente.
10.1.04 Agricoltura conservativa
Vi sono tre impegni principali previsti, a patto di coinvolgere almeno il 10% della superficie. Il primo consiste nel passare da agricoltura tradizionale a semina su sodo (escluse superfici a riso e riposo) avendo diritto a 240 euro per ettaro. In particolare, la semina dovrà avvenire senza alterare la struttura del terreno, eccetto che per una fascia ristretta di larghezza massima di 8-10 cm in corrispondenza di ogni fila di semina. Il premio è subordinato al divieto di rimescolamento degli strati del profilo attivo del terreno, all’obbligo di mantenimento in loco di gran parte dei residui colturali e/o delle stoppie delle colture principali e al divieto di utilizzo dei fanghi di depurazione. Il premio diventa di 55 euro per ettaro se da minima lavorazione si passa a sodo.
In alternativa, il passaggio da agricoltura tradizionale a minima lavorazione dà diritto a 185 euro per ettaro. Tale impegno principale prevede il divieto di lavorazione a profondità superiori a 20 cm e di rimescolamento degli strati del profilo attivo del terreno oppure la tecnica dello “strip till” (lavorazione a bande larghe 20 cm) unitamente al mantenimento in loco di gran parte dei residui colturali. In dettaglio la gestione dell’agricoltura conservativa prevede il divieto di utilizzo di fanghi di depurazione potrà ammettere pratiche quali:
• sarchiatura/rincalzatura solo per le colture estive a file, senza inversione degli strati e con profondità max di 5 cm;
• geodisinfestazione localizzata, abbinata a concimazione minerale e a posizionamento manichette per irrigazione a goccia;
• corsie di transito all’interno dei campi o lungo le capezzagne sulle quali sarà possibile intervenire con decompattatori.
Come impegno accessorio per un premio di 180 euro/ ettaro vi è la copertura con cover crop estiva o autunno vernina. In questo caso, la semina è fatta entro 30 giorni dalla raccolta della coltura principale e terminare meccanicamente o chimicamente non prima di 30 giorni dalla semina della coltura successiva e comunque non prima di fine febbraio se si semina una cover autunnale. Non è possibile asportare la cover (nemmeno sfalci intermedi).
10.1.03 Conservazione della biodiversità nelle risaie
L’impegno principale dà diritto a un premio di 125 euro/ha e consiste nel realizzare un fosso di sezione trapezoidale, profondo almeno 40 cm, largo almeno 60 cm, lungo l’intera lunghezza della camera in cui è posizionato e distare almeno 2 m da canali irrigui di Consorzi di bonifica. L’impegno principale comprende altri obblighi quali: garantire un livello minimo d’acqua fino alla fase finale di pre-raccolta e non eseguire
la manutenzione dal 15 marzo al 15 agosto (se non per ripristino funzionalità). Si ha diritto al premio solo
se la superficie minima è di 1 ettaro e interessa almeno il 10% della superficie coltivata a riso.
Per quanto riguarda gli impegni accessori i cui premi non sono cumulabili sulla stesa particella si evidenziano:
- il mantenimento delle stoppe fino a fine febbraio per mezzo di trebbiatura mediante sgranatura oppure taglio dei culmi con le pannocchie che da diritto a 40 euro per ettaro;
- mantenere l’acqua costante (minimo di 5 cm) per almeno 60 giorni nel periodo tra raccolta e fine febbraio dotando le camere della risaia di una rete di solchi per sgrondare facilmente l’acqua per la preparazione del letto di semina che da diritto a un premio di 190 euro per ettaro;
- mantenere la copertura per mezzo di cover crop fino a fine febbraio e poi sovesciare usando prevalentemente leguminose in consociazione che da diritto a un premio di 180 euro per ettaro. Autore: Andrea Bucci, agronomo