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METEO AMICO DEL RISO

da | 11 Giu 2017 | Tecnica

Come ormai consueto, almeno da alcuni anni a questa parte, le semine di riso si sono protratte per un orizzonte temporale abbastanza esteso che va da fine marzo a tutto maggio, per cui al momento dell’uscita di questo bollettino si trovano appezzamenti in accestimento ed altri ancora in fase di emergenza.  La tecnica di semina a file interrate ha nettamente superato la tradizionale semina su risaia sommersa, con qualche eccezione nelle zone caratterizzate da terreni più argillosi ed asfittici.

Decorso termico e radiativo

A livello termico il 2017 si è fin qui caratterizzato per una prevalente mitezza come si nota dal diagramma (Figura 1 – Temperature medie dell’areale risicolo del Nord Italia – media di Torino, Novara, Milano e Verona – dal 1 gennaio al 5 giugno) che illustra le temperature medie dell’areale risicolo del Nord Italia (media di Torino, Novara, Milano e Verona) dal 1 gennaio al 5 giugno. Nel diagramma la linea nera più sottile indica la normale climatica di riferimento (temperatura media giornaliera del periodo 1987-2016) mentre in blu e in rosso sono rispettivamente evidenziate le situazioni in cui le temperature giornaliere dl 2017 sono rispettivamente scese al di sotto o salite al di sopra della norma. Più in particolare si notino le temperature inferiori alla norma in gennaio, superiori alla norma dal 1 febbraio al 18 aprile, con anomalia positiva più spiccata dopo il 15 marzo, inferiori alla norma dal 19 aprile al 13 maggio e per lo più superiori alla norma in seguito, con temporaneo rientro nella norma il 20 maggio e il 5 giugno.

In figura 2 si presenta la carta circolatoria media del livello di pressione di 850 hPa relativa al periodo freddo dal 19 aprile al 13 maggio. Si noti il regime di correnti da settentrione che fluiscono fra un’area anticiclonica sulle isole britanniche e un’area depressionaria sulla Finlandia. Si noti anche che il freddo è risultato in una certa misura mitigato dall’effetto favonico generato dall’interazione del flusso settentrionale con le Alpi e che è evidenziato dal “naso di foehn” reso visibile dipingendo in blu la relativa isoipsa della carta. Il periodo di culmine dell’episodio freddo si è avuto fra il 19 e il 22 aprile allorché sono state registrate gelate su diverse aree del Centro Nord e della Sardegna.

 

Risorse radiative e decorso pluviometrico

I giorni di pioggia registrati nei mesi di aprile e maggio nelle stazioni di Torino (17 giorni), Novara (12), Milano (18) e Verona (16) si sono collocati su valori prossimi alla norma (15-18 giorni) il che non offre elementi utili ad ipotizzare sensibilmente scostamenti rispetto alla norma dei livelli di copertura nuvolosa e di conseguenza delle risorse radiative.

Per quanto riguarda le risorse idriche è stata effettuata un’analisi finalizzata a porre in evidenza gli scostamenti dalla norma delle precipitazioni alla luce degli allarmi per siccità da più parte diffusi. Come data di inizio dell’analisi è stato scelto l’1 ottobre 2016 e ciò perché in quella data viene convenzionalmente collocato l’inizio dell’anno idrologico e cioè l’inizio del riempimento autunnale delle riserve idriche dei suoli dopo la siccità estiva (http://glossary.ametsoc.org/wiki/Water_year).

La carta rappresentata nella figura 3 illustra lo scostamento percentuale rispetto alla norma (media 1973-2016) delle precipitazioni cumulate dal 1 ottobre. In particolare si noti che sul Nord Italia prevalgono le anomalie negative con un’anomalia media dell’intera area del 21%, valore di per sé tutt’altro che eccezionale perché superato nel 1990 (-41%), nel 1973 (-35%), nel 2007 (-25%), nel 1992 (-24%), nel 1976 (-23%), nel 2012 (-23%) e nel 1987 (-22%). Si noti inoltre che nel Nordovest e nel ferrarese si colgono alcune aree con piovosità nella norma (zone in verde) o in anomalia positiva (zone in azzurro). Anche il livello dei laghi prealpini (Maggiore, Como, Iseo e Garda), i cui dati sono stati consultati  sul sito http://www.girovaghi.it/METEO/, non desta al momento particolari preoccupazioni attestandosi su valori prossimi alla norma.

Conseguenze per la coltura del riso

Le emergenze sono state abbastanza regolari, anche se con qualche problematica legata al periodo freddo 19 aprile – 13 maggio ed alla scarsa umidità dei suoli soggetti a semine tardive con la tecnica delle file interrate. Qualche criticità dovuta a fitotossicità da erbicidi è stata segnalata per i prodotti di pre-semina, specie nella zona della Baraggia, o per quelli in pre-emergenza in concomitanza con il succitato periodo freddo. Da segnalare inoltre qualche sporadico ma violentissimo attacco di adulti di curculionide (talora così voraci da “scarificare” pure le foglie di infestanti come Leersia e Phragmites), in qualche caso associato alla presenza di afidi. Autore: Luigi Mariani, Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura e Università degli Studi di Milano – Disaa. 

Fonti: in questo contributo si sviluppa un’analisi riferita alle risorse idriche e termiche aggiornata al 5 giugno 2017 e basata su dati meteorologici archiviati nel dataset della NOAA (Ente Statunitense per la meteorologia e gli oceani). Dalla stessa NOAA provengono le carte circolatorie consultate.

 

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