«Dal suolo, attraverso l’assorbimento da parte delle piante ed il successivo consumo da parte degli animali, queste sostanze possono entrare nella catena alimentare e quindi far parte della dieta umana. In questi casi le conseguenze sulla salute possono essere letali. Sono esempi le note malattie di Minamata (Hg) e itai-itai (Cd), sviluppatesi in Giappone negli anni ’50 dello scorso secolo. Sono noti danni alla salute provocati da ingestione, inalazione, contatto con elementi tossici quali As, Cd, Cr, Cu, Hg, Pb, Zn, ma anche elementi meno noti da questo punto di vista, come di recente segnalato per Al, Be, Bi, Sn, Tl». E’ uno dei passaggi importanti dell’articolo di Claudio Bini su Contaminazione del suolo e rischi per la salute, pubblicato da Georgofili.info. Una riflessione attuale anche per il riso, visto che recentemente è stata individuata una partita di risone italiano contaminato da cadmio.
SI MUOVE L’ENTE RISI
L’Ente Risi sta studiando come la siccità possa influire sull’assorbimento di questa sostanza naturalmente presente nel terreno. Aggiungiamo pure che l’uso dei fanghi, ancorché regolari, accentua il rischio. Un tema su cui non conviene fare spallucce: al di là delle considerazioni di salute pubblica, che restano prioritarie, un suolo contaminato è un patrimonio che si deprezza.
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