Mercato al centro delle analisi di Gentinetta. Premesso che per le analisi dei dati si è fatto riferimento alla situazione dei trasferimenti e rimanenze pubblicate dall’Ente Nazionale Risi, si analizzano i dati relativi ai gruppi merceologici di S. Andrea, Roma, Baldo, Arborio, Carnaroli e Vialone Nano per le ultime 5 campagne di vendita dal 2020 al 2024. Inoltre, si fanno delle osservazioni per la campagna vendite 2025. Dati espressi in tonnellate.
PRODUZIONE MEDIA 434,5 MILA TONNELLATE
Dall’analisi dei dati, escludendo i dati del 2023 annata caratterizzata da una siccità prolungata per tutta la stagione, risulta una produzione media di 434,5 mila tonnellate. Il massimo è nel 2022 di 475,3 mila. Il minimo di 409,5 mila t è nel 2024. Consideriamo pertanto che una produzione di circa 450 mila t, che è in grado di essere assorbita dal mercato sia interno che di esportazione. Le dinamiche di mercato sono molto complesse, nel 2023 un calo del 23 % di produzione ha causato una lievitazione dei prezzi che hanno premiato pochi e penalizzato molti. Di contro anni in cui le rimanenze risultano elevate i prezzi a volte non coprono i costi di produzione.
Abbiamo considerato tutti i gruppi merceologici per il mercato interno che si identifica nel mercato del risotto e delle preparazioni tipiche regionali che impiegano risi con profilo del granello grande perlato.
In genere il settore è caratterizzato da varietà storiche che denominano i relativi Gruppi merceologici, ormai datati come il Vialone Nano (circa 100 anni), Arborio e Carnaroli (80 anni), Sant’Andrea, Baldo e Roma circa 50 anni, a cui si affiancano i cosiddetti similari con caratteri agronomici migliorati di recente costituzione.
S. ANDREA
Sant’Andrea è una varietà storica che trova il suo ambiente di coltivazione ideale nella Baraggia Vercellese, ha importanti caratteri merceologici, quali tempo di cottura che rendono il granello morbido adatto per preparazioni particolari, vedi panissa vercellese, riso e latte, arancini ecc, è molto richiesto dai mercati nordeuropei. La taglia alta associata all’allettamento ne hanno limitano nel tempo la coltivazione. Viene sostituito da altre varietà non in griglia con caratteri simili. E’ un gruppo merceologico destinato a diventare una nicchia di mercato.
ROMA
Roma. Questo gruppo in questi ultimi anni si è identificato con la varietà Barone CL che a partire da questa stagione non viene più riprodotta e non è stata sostituita da altri similari. Si perderanno in previsione circa 70.000 tonnellate di risone e non si vede un futuro a breve termine.
BALDO
Il gruppo Baldo è caratterizzato da granelli cristallini o pochissimo perlati con peso dei 1000 semi di 32 gr rappresentato da Cammeo che per caratteristiche agronomiche, quali produttività resistenza alle fitopatie e resa alla lavorazione si è imposto sul mercato italiano per oltre il 90% del gruppo merceologico del Baldo, inoltre è molto richiesto dal mercato della parboilizzazione di alta gamma e dal mercato turco dove viene coltivata su oltre il 50% della superficie turca a riso. Negli ultimi due anni c’è stata una ridotta produzione di risone compensata peraltro da prezzi molto elevati, il gruppo è in forte ripresa.
ARBORIO
Arborio è il riso italiano per risotti più conosciuto nel mondo ed è stato il gruppo merceologico per risotti più coltivato in Italia. La varietà capostipite ormai non viene quasi più allevata a causa dell’altezza della pianta, dalla scarsa resistenza alle fitopatie, dalla elevata colatura apicale che ne ridimensionano la produttività. Sono presenti nel gruppo merceologico molte varietà con caratteristiche non sempre all’altezza della varietà capofila.
GRUPPO CARNAROLI
E’ il riso per eccellenza della ristorazione per il confezionamento dei risotti. Il Carnaroli è una varietà con problemi agronomici importanti, taglia molto elevata, scarsa resistenza alle fitopatie, ariste molto lunghe, produttività media, difficoltà alla raccolta causa allettamento. Da circa 20 anni il gruppo merceologico è stato rivitalizzato da varietà similari importanti quali Karnak, Caravaggio, Keope, Leonidas Cl di alta fascia che hanno permesso a questo settore merceologico di dare continuità e un futuro commerciale al settore del Carnaroli la cui superficie di coltivazione continua a comprimersi.
Il Vialone Nano ha una incidenza del 4-5% del settore interno e purtroppo è diventato un prodotto di consumo regionale legato alle zone di produzione veronesi e provincie orientali. Ultimamente è stato affiancato con alcune proposte varietali che ne migliorano le caratteristiche agronomiche e si augura che abbia un futuro più competitivo a livello nazionale.
MERCATO: CONSIDERAZIONI GENERALI
Le prospettive per la campagna 2025 per i risi destinati al mercato interno sono da pessime a disastrose, e analizziamo i dettagli. Il gruppo Roma praticamente non è più presente. La varietà Barone Cl è stata ritirata dal registro varietale e non sostituita, creando un vuoto nel settore pari a circa il 20% di prodotto dei risi da interno.
Queste previsioni sono ulteriormente peggiorate dall’andamento primaverile anomalo, molto piovoso, con ritorni di freddo, che ha ritardato le semine fino alla metà di giugno, penalizzando le varietà più tardive; non sappiamo che incidenza possa avere la produzione, ma immaginiamo che si avranno problemi molto seri, con cali di produzione e di resa alla lavorazione importanti in questi gruppi merceologici.
Nel dettaglio si sono spostate le semine verso varietà del gruppo Ribe con una operazione commerciale che non ha tenuto presente le conseguenze di un incremento spropositato di questo gruppo merceologico.
Negli ultimi anni abbiamo avuto stagioni caratterizzate da andamenti metereologici anomali, il 2023 con assenza di acqua di irrigazione per molti mesi con cali di produzione generalizzati intorno al 20%. Il 2024 troppa piovosità primaverile con ritardi di semina, sono state penalizzate le semine in asciutta, che in molti casi per necessità si sono convertite a semine in risaie allagate.
Le considerazioni d’obbligo. Gli andamenti stagionali sempre più anomali e non prevedibili impongono riflessioni sia sull’adozione di tecniche colturali idonee ad affrontare le emergenze sia sulle scelte varietali. Di contro le semine in acqua avranno un beneficio sulla presenza del Aphelencoides e sulla qualità della produzione, e si dovrà considerare per il futuro un ritorno a pratiche colturali che con la semina in asciutta si sono dimenticate. Autore: Eugenio Gentinetta
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