Il mercato lo fanno i trasferimenti del risone, che proseguono a ritmo serrato, mentre i contratti sulle principali piazze vanno a rilento e si inizia a profilare una flessione dei prezzi a fine campagna. I mediatori attestano: «più offerta e, su alcune varietà, meno richiesta» e segnalano che «il gruppo volano ha meno giacenze e finirà con poco riporto, per il gruppo Carnaroli l’enorme quantità seminata e prodotta avrà conseguenze nel breve e senza attenzione potrebbe avere ripercussioni anche sulla prossima annata. Sono le uniche varietà problematiche» è il giudizio del lomellino Paolo Ghisoni. Certamente in queste settimane qualcosa è successo: il Barone si è allineato al Roma, il Baldo ha tenuto grazie alla domanda turca, che dovrebbe spegnersi in estate, e il Carnaroli si è assestato su livelli poco remunerativi ma tutto sommato stabili, anche perchè dalle semine giunge voce che i risicoltori abbiano investito ancora pesantemente sulle varietà da interno. Il mercato, per contro, continua a ricercare i tondi, Selenio in testa, e l’indica, senza che ciò comporti un rialzo dei prezzi. Che comunque per ora non flettono neppure e non fletteranno finché l’industria non avrà smaltito le scorte accumulate quest’inverno a quotazioni ancor più popolari. Qualche scossa si può attendere dal rapporto semine dell’Ente Risi. Le voci parlano di una riduzione dell’investimento intorno ai 15mila ettari.
PAGANINI PREMIATO DAL MERCATO
Paganini resiste al brusone più del Vialone Nano, assicura un 20% in più di produzione e anche rese più elevate e stabili