Si arresta la discesa dei prezzi mentre a farla da padrone, anche nelle sale di contrattazione, è il tema siccità. Il listino emesso in seguito alla consueta seduta di mercato del venerdì a Mortara si presenta totalmente invariato e composto da voci nominali, testimonianza della scarsità di compravendite.
Sono portati al non quotato tutti i tondi, come avvenuto a Vercelli e Milano, ed i lunghi A generici, così definiti unicamente nel capoluogo lombardo. Anche i nuovi deprezzamenti registrati a Vercelli ad inizio settimana non sono accolti nella sede Lomellina, dimostrandosi eccessivi come avevamo evidenziato nel precedente articolo (leggi). Dunque, Carnaroli Classico rimane a 110 €/q netti ed il gruppo Arborio a 75 €/q lordi. Quest’ultimo gruppo varietale, inoltre, sembra essere il più richiesto nella seduta odierna, accompagnato dai già citati lunghi A generici.
MERCATO IN SECONDO PIANO
Domanda ed offerta sono ormai pressoché assenti con contrattazioni quasi nulle ed una scarsa presenza degli operatori. Il dato Ente Risi, aggiornato in settimana, ci suggerisce che il risone trasferibile è meno del 9% (quello vendibile probabilmente intorno al 2%). Chi disponga ancora di merce da vendere, alla luce delle attuali premesse per il prossimo raccolto, è sempre più propenso a trattenerla fino alla campagna di vendita 2022/2023. Questa scelta, oltre ad essere ragionevole come tutela finanziaria per un periodo che si prospetta molto critico, potrebbe aver influito sullo stop al calo nelle quotazioni e nelle prossime settimane potrebbe portare ad una nuova lieve crescita.
Più verosimilmente le prossime variazioni potrebbero essere verso la non quotazione in quasi tutti i gruppi varietali, ed i nuovi apprezzamenti, se ci saranno, potrebbero avvenire solo in seguito.
«UNA SITUAZIONE INEDITA»
I risicoltori, dunque, sono quasi disinteressati al tema mercato oggi, essendo pochi quelli che dispongano di merce da vendere ed ancor meno quelli intenzionati a farlo. Il vero problema è la mancanza d’acqua, già diventato tragico in certe zone ed in costante peggioramento su tutto l’areale risicolo. Il risicoltore novarese Claudio Melano ci aiuta a fare il punto della situazione. «Gli scambi sono minimi ed il mercato è ormai un argomento di secondo piano. I listini stessi oggi vanno presi con le pinze, essendo relativi ad un numero di contrattazioni davvero minimo. Probabilmente arriveremo al non quotato e successivamente vedremo quali saranno le proposte delle riserie. Le preoccupazioni degli agricoltori, come detto, oggi riguardano la situazione idrica, che continua ad incrinarsi in modo davvero preoccupante».
«Molti produttori, inoltre, non hanno fatto scelte lungimiranti in questo senso e si trovano con piante neonate che non possono resistere agli attuali e futuri stress idrici. Anche sgrondare le camere per svolgere un trattamento, in questo periodo può risultare una scelta contro producente, nonostante effettuare l’aspersione su risaia allagata possa inficiare l’efficienza dei prodotti diserbanti. Pensare di riempire nuovamente una camera con l’attuale disponibilità idrica, infatti, è un utopia, ancor di più considerando il livello basso della falda, che aumenta la necessità d’acqua per la sommersione. La stagione è ancora lunga e non possiamo prevedere con certezza l’entità del danno che avremo sulla produzione. Certo le prospettive sono sempre più critiche, mentre anche malumori e tensioni tra i colleghi sono in continuo amento». Autore: Ezio Bosso.