Si prevede che la quantità di terra utilizzata a fini agricoli nell’UE continui a scendere tra il 2018 e il 2030: tuttavia che la maggior parte dei seminativi, secondo le stime, aumenterà la produzione. Lo indica la relazione sulle prospettive agricole dell’UE, pubblicata il 7 dicembre 2018. La relazione rileva che il calo del totale dei terreni agricoli nell’UE è previsto tra ora e il 2030, sebbene a un ritmo più lento rispetto allo scorso decennio.
Meno SAU, più seminativi
Si stima che la superficie diminuirà da 178 milioni di ettari nel 2018 a 176 milioni di ettari nel 2030. In linea con tale tendenza, i principali cereali, i prati permanenti e le colture permanenti sono destinati a ridursi ulteriormente in questo periodo. Per contro, i terreni utilizzati per i foraggi aumenteranno leggermente, per lo più trainati dal mais insilato, raggiungendo i 22 milioni di ettari nel 2030. Per quanto riguarda il mercato dei cereali, si prevede che la produzione continuerà a crescere e raggiungerà i 325 milioni di tonnellate entro il 2030 (rispetto ai 284 milioni del 2018). Questa crescita sarà guidata da un aumento dell’uso industriale dei cereali, da un piccolo aumento della domanda di mangimi e da prospettive di esportazione. Tuttavia, un’ulteriore crescita sarà limitata a causa del limitato potenziale di espansione dell’area e della crescita più lenta delle rese.
Prezzi stabili
Infine, i prezzi dovrebbero rimanere abbastanza stabili. Durante il periodo di previsione, la domanda di mangime dovrebbe aumentare, principalmente a causa di un ulteriore aumento del pollame e della produzione lattiero-casearia. L’uso totale di mangimi dovrebbe raggiungere 275 milioni di tonnellate nel 2030 per i tre tipi di mangimi composti (tenore medio basso e alto contenuto di proteine). La domanda sarà tuttavia più elevata per i mangimi provenienti da colture locali prive di Ogm.