L’evoluzione della siccità nel territorio pavese non ha avuto particolari benefici dalle piogge delle ultime settimane che, pur avendo portato un parziale sollievo, non ha inciso in modo determinante stante l’ormai avanzata compromissione di molti raccolti.
VITE
L’impatto di questa eccezionale siccità ha coinvolto tutto il territorio provinciale. Giungono segnalazioni dal comparto vitivinicolo che evidenzia come le produzioni siano minori proprio in conseguenza dell’assenza di precipitazioni. Questo dato evidenzia l’enormità di un evento di cui per estensione e per effetti non si ha ancora la piena contezza.
CEREALI E RISO
Per quanto riguarda il comparto cerealicolo e risicolo, oltre agli areali completamente compromessi, si stanno riscontrando anche importanti cali produttivi sulle camere interessate da turnazioni particolarmente lunghe, pertanto il quadro dei danni si sta componendo dove, alle perdite totali diffuse soprattutto sui terminali delle reti irrigue, si aggiungono importanti e impattanti riduzioni di raccolti.
Nelle scorse settimane come Confagricoltura Pavia abbiamo proseguito l’attività sindacale di sensibilizzazione di tutti gli attori del comparto irriguo al fine di garantire la priorità nell’uso irriguo delle ridotte risorse, evidenziando come l’anomalia complessiva della stagione stia necessitando di prorogare ulteriormente l’attività irrigua.
ANDAMENTO DELLA FALDA
Per quanto riguarda l’andamento della falda, si è riscontrata, nella stazione di misura analizzata, una ripresa della ricarica che resta comunque estremamente più depressa dello scorso anno; tale ripresa ha coinciso con una qual certa minore riduzione, pur se presente in modo significativo, riscontrabile nell’intorno del punto di misura.
Tale dato è però una anomalia positiva di un territorio autonomo dal punto di vista irriguo come parte della Lomellina sudoccidentale che, utilizzando acque da Sesia, ha potuto beneficiare di un bacino non perturbato da invasi e contraddistinto da una capacità di scioglimento glaciale ancora significativa, pur nella drammaticità e nella non ripetibilità dell’evento, tale fatto non può essere letto come un evento positivo o riproponibile.
ACCUMULO NEVOSO
Il dato di accumulo nevoso ormai non è più significativo e quindi si omette di indicare dei dati che sarebbero tutti a zero.
In ogni caso, in considerazione della situazione complessiva di aridità anche dei suoli alpini non modificata dalle esigue precipitazioni delle scorse settimane, si mantiene massimo l’indicatore emergenziale e quindi, in una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale situazione può essere classificata con un valore 5, il massimo.
ACCUMULO RISERVA NEI LAGHI
Analizziamo la situazione del lago Maggiore, dove tutti gli indicatori evidenziano una situazione, anche qui, assolutamente eccezionale nella sua drammaticità.
Il Lago ha avuto un parziale incremento dovuto in una prima fase alle estreme riduzioni praticate sulle derivazioni e successivamente influenzato dalle piogge delle scorse settimane che hanno permesso di recuperare circa 20 cm di invaso che ha consentito, con una azione coordinata, di aumentare di un poco le derivazioni.
Purtroppo l’assenza di precipitazioni sta determinando un ulteriore imponente abbassamento dei livelli.
Analizzando l’andamento del lago si riporta di seguito il grafico visionabile sul sito laghi.net.
Attualmente le derivazioni sono ridotte di oltre il 50 % rispetto al dato dello scorso anno a pari data. Questa riduzione ha gravi riflessi inevitabilmente ben superiori sulle utenze finali spesso totalmente prive di risorsa.
In una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale livello idrometrico, determina un’allerta 5.
SITUAZIONE FALDA
Confagricoltura Pavia prosegue nel monitoraggio quotidiano della falda in una sezione rappresentativa al termine della pianura risicola irrigua in prossimità del salto di terrazzo della valle del Po, in corrispondenza della confluenza del Sesia a Sartirana Lomellina.
Ad oggi, il deficit di risalita rispetto al 2022 è di circa 75 cm, un dato in recupero rispetto alle scorse settimane.
Nel grafico si può vedere come l’andamento più depresso e lento del 2022 rispetto al 2021.
SCALA DI ALLARME RISERVA IRRIGUA COMPARTO RISICOLO
Combinando gli indici dell’ipotetica scala di allarme derivanti da accumulo nevoso, invasi lacuali e falda, si ottiene un fattore 15 su un massimo di 15. Un costante indice di allarme assoluto. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.