La Regione Piemonte ha fatto un primo bilancio delle misure di mitigazione dell’inquinamento delle acque, emanate nell’ambito del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po e i risultati sono quelli annunciati da Risoitaliano.eu in febbraio: L’elaborazione dei primi risultati derivanti dal monitoraggio ambientale regionale delle acque superficiali inerente il 2016 parla di una riduzione della presenza di quattro sostanze nell’area risicola. In generale, secondo un dossier di imminente pubblicazione, si evidenzia un calo dei riscontri analitici dei 4 pesticidi analizzati e le concentrazioni medie sono scese drasticamente, ponendosi molto vicino al limite (0.1 µg/l) ammesso dalla legge. L’oxadiazon è l’erbicida più utilizzato dai risicoltori ed efficace per il contenimento delle malerbe, pertanto è comprensibile riscontrarlo in modo diffuso sul territorio, ma rispetto al triennio di riferimento (2012-2013-2014) la concentrazione media risulta diminuita del 50%, con valori medi di concentrazione molto prossimi alla soglia di riferimento; il quinclorac si riscontra solo più nel 50% dei punti di prelievo, con valori medi di concentrazione ridotti dell’80% rispetto agli anni precedenti e comunque molto prossimi alla soglia di riferimento; il triciclazolo si riscontra ancora in un numero esiguo di punti di prelievo, con valori medi inferiori alla soglia di riferimento; l’azoxistrobina propone i risultati migliori, visto che il fungicida non si ritrova più in alcun punto di monitoraggio, informano in Regione.
Ricordiamo che il PdG Po 2015 è stato adottato con deliberazione del Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino del Po n. 7 del 17 dicembre 2015 e contempla tra le Criticità ambientali, riscontrate nei corpi idrici superficiali e sotterranei piemontesi che non raggiungono l’obiettivo di qualità ambientale “Buono”, un inquinamento diffuso di origine agricola. Al fine di ridurre l’impatto dei fitofarmaci sulle acque, secondo la Regione si è reso necessario prevedere nel PdG Po 2015 l’attivazione di specifiche linee di intervento relative alla promozione di un’attività di formazione per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, ad una più efficace e mirata organizzazione dell’attività di controllo, all’elaborazione di documenti regionali di indirizzo per l’applicazione operativa delle misure nonché alla limitazione d’uso di alcuni prodotti fitosanitari. Per quest’ultimo intervento, in particolare, è stato coinvolto il Gruppo di lavoro ambiente previsto per l’attuazione del Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, che si è avvalso di esperti in materia: la Commissione riso composta da Regione Piemonte – Direzione Ambiente, Settore Tutela delle Acque e Direzione Agricoltura, Settore Fitosanitario, Arpa Piemonte, Università di Torino – DISAFA, Ordine degli Agronomi, Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Ente Nazionale Risi» recita il documento.
Adottando i criteri metodologici per l’individuazione delle misure descritti dalle Linee Guida PAN, la Commissione riso ha individuato una serie di misure obbligatorie e di raccomandazioni, che riguardano la limitazione d’uso di alcuni prodotti fitosanitari, oltre a puntuali indicazioni per l’applicazione di appropriate gestioni agronomiche, peraltro già riportate in etichetta, in quanto l’attuazione delle misure di limitazione è da prevedere nell’ambito di un approccio integrato che contempla altresì il corretto uso delle irroratrici, l’adozione di tecniche integrate, la pianificazione della difesa e la prevenzione delle resistenze. Con la D.G.R. n. 32-2952 del 22 Febbraio 2016, la Regione Piemonte ha pertanto dovuto chiedere ai risicoltori di contribuire a ridurre l’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee, imponendo restrizioni sull’impiego di 4 prodotti fitosanitari, 2 erbicidi – oxadiazon e quinclorac – e 2 fungicidi – azoxistrobina e triciclazolo. Ecco di seguito le misure di mitigazione che valgono anche quest’anno.
Oxadiazon
Riso coltivato in sommersione (sia con semina in acqua, sia con semina interrata seguita da sommersione)
- Dose massima utilizzabile 0,8 l/ha (non genera resistenze)
- Effettuare un unico trattamento, entro 7 giorni prima della semina in acqua
- Non scaricare l’acqua nei canali nei primi 5 giorni dopo il trattamento
Riso coltivato in asciutta (con semina interrata e irrigazione turnata)
- Dose massima utilizzabile 1,5 l/ha
- Effettuare un unico trattamento, in pre-emergenza
Quinclorac
- Mantenere le bocchette di uscita chiuse per almeno 7 giorni dal trattamento
Triciclazolo (vietato dall’Unione europea nella campagna 2016/2017) e Azoxistrobina
- Un solo trattamento/anno sulle varietà meno sensibili al brusone, scegliendo un solo fungicida
- Nelle varietà più sensibili al brusone è ammesso un secondo trattamento con un fungicida diverso da quello impiegato nel primo trattamento
- Non aprire le bocchette di uscita per 7 giorni a partire dal trattamento.