Anche le Filippine, tra i maggiori importatori di riso a livello mondiale, soffrono l’apertura del mercato: il governo filippino ha così annunciato che triplicherà gli acquisti di riso dagli agricoltori locali quest’anno, dopo che è stata respinta la proposta di imporre un dazio di salvaguardia aggiuntivo sulle importazioni, che rischierebbe di far lievitare l’inflazione. La nazione del sud-est asiatico è uno dei principali acquirenti dai vicini Vietnam e Thailandia; ha cancellato un limite alle importazioni che durava da vent’anni, e lo ha sostituito con i dazi.
La National Food Authority (NFA) ha dichiarato che ora acquisterà fino a 1,14 milioni di tonnellate di riso grezzo da agricoltori locali, danneggiati dalla rimozione delle restrizioni dei quantitativi all’importazione, rispetto al precedente obiettivo di 389.000 tonnellate. Gli acquisti dell’agenzia statale quest’anno hanno già superato la metà del nuovo obiettivo, ha affermato la portavoce Rebecca Olarte. L’annuncio arriva dopo che il segretario alla pianificazione economica Ernesto Pernia ha dichiarato venerdì che l'”idea folle” di imporre un dazio di salvaguardia sulle importazioni di riso, che potrebbe far aumentare l’inflazione, è stata abbandonata. Il segretario all’Agricoltura William Dar aveva spinto per l’imposizione del dazio di salvaguardia in aggiunta alle tariffe esistenti, come proposto da alcuni gruppi di agricoltori, per alleviare le difficoltà dei produttori locali colpiti da un aumento delle importazioni di riso. Il cambiamento di politica ha portato all’importazione di riso senza ostacoli da parte del settore privato: gli acquisti di quest’anno hanno raggiunto un volume annuo record di oltre 3 milioni di tonnellate, ben oltre ciò di cui il paese ha bisogno per colmare il divario di offerta.
Una scelta che ha contribuito a ridurre i prezzi al dettaglio e ad abbassare l’inflazione al minimo in quasi tre anni a settembre, dal suo picco in quasi un decennio dell’anno scorso, ma gli agricoltori hanno sofferto pesantemente a causa del crollo dei prezzi, anche se non generalizzato su tutto il territorio nazionale.