Il Ministro Martina conferma che l’Italia sta correggendo il dossier predisposto dall’Ente Nazionale Risi e dal Ministero dello Sviluppo economico perché, così com’è, la Commissione lo considera inadeguato a sostenere la richiesta di applicazione della clausola di salvaguardia contro le importazioni cambogiane a dazio zero. A Novara, invitato a parlare dal sindaco Andrea Ballaré, il titolare dell’agricoltura ha confermato la notizia secondo cui nel dossier anti-Cambogia ci sarebbero degli “svarioni” giuridici. Che sia così o che – più probabilmente – Bruxelles voglia prendere tempo non è dato sapere. Sicuramente, l’intera campagna di commercializzazione 2014/2015 sarà condizionata dalle importazioni asiatiche. A Novara, infatti, pur ribadendo che secondo l’Italia la clausola va applicata, Martina ha ripetuto ciò che ha dichiarato qualche giorno fa alla Provincia Pavese: «Tra pochi giorni trasmetteremo alla Commissione europea un nuovo dossier per articolare ancora meglio l’effetto che queste dinamiche hanno sulle produzioni italiane ed europee». Non immaginiamoci un testo rivoluzionario. Semplicemente, i servizi della Commissione hanno obiettato che il documento presentato dall’Italia sarebbe carente sul piano giuridico e i tecnici dell’Ente Risi e dell’Airi stanno lavorando da settimane alle “correzioni”, come più volte riportato da Risoitaliano. E’ altresì noto che la Commissione ha avviato un monitoraggio sia sui prezzi del prodotto d’importazione che sui costi reali delle aziende risicole europee. Tutto questo finirà nel documento per confortare la richiesta di un intervento europeo. Già, ma quale? L’adozione della clausola di salvaguardia oppure un negoziato bilaterale Ue-Cambogia? L’unica novità – ma questa non è emersa dal convegno novarese – è che vi è stato un tentativo di porre la questione al recente vertice eurasiatico dell’Asem, che si è tenuto nei giorni scorsi a Milano e al quale ha partecipato anche Renzi. Tentativo andato a vuoto, confermano i funzionari della Commissione europea, ma che spiega bene come la soluzione al problema cambogiano possa essere quella del negoziato bilaterale per arrivare a un contingente tariffario e tamponare in questo modo la falla aperta nel mercato europeo del riso dalla direttiva Eba. Questa opzione, lo ricordiamo, era quella indicata in via preliminare dagli spagnoli. L’Italia ha preferito rivendicare l’adozione della clausola di salvaguardia, cioè lo stop unilaterale delle importazioni esenti da dazio. Il ministro ha affrontato anche il tema della tracciabilità: «Il prossimo 13 dicembre – ha spiegato il ministro – la Commissione europea deve presentare la sua relazione sull’etichettatura dei prodotti agricoli. Credo che possiamo porre seriamente anche la questione della tracciabilità del riso e io sono a disposizione per preparare una serie di scelte». Il tema si interfaccia con un altro argomento caldo: la legge sul mercato interno del riso. (20.10.14)
L’ACQUA DI OVEST SESIA NON COSTERÀ DI PIÙ
L’approvazione del bilancio di assestamento e il bilancio di previsione senza alcun aumento della tariffa sull’acqua.