Primo appuntamento con i contenuti del Convegno che ha visto ieri la presentazione del regolamento Est Sesia al pubblico. Domani, appuntamento con la seconda parte.
Poco più di un mese fa era guerra aperta tra Regione Piemonte ed Est Sesia. Il presidente Cirio invocava un ricorso al TAR contro il regolamento approvato a maggioranza dall’assemblea del consorzio irriguo e minacciava un commissariamento (leggi l’articolo). Oggi la disponibilità irrigua è cambiata, grazie ad un mese decisamente piovoso. Inoltre, sono mutati anche i rapporti tra giunta regionale ed Aies. Le due amministrazioni non solo hanno raggiunto un’intesa riguardo al dibattuto documento ma nella serata di ieri hanno organizzato un incontro congiunto per presentarlo al pubblico in modo dettagliato.
«INCOMPRENSIONE RISOLTA CON IL CONFRONTO»
Nella cornice del Castello di Novara il primo a prendere la parola è stato Matteo Marnati, Assessore all’ambiente della Regione, che nell’occasione ha svolto il ruolo di moderatore. Egli ha posto i propri saluti alle autorità presenti prima di lasciare intervenire le altre cariche istituzionali del territorio novarese. In seguito prende la parola in collegamento anche l’Assessore all’agricoltura Protopapa. Egli nel suo breve intervento porge i saluti ai presenti e afferma: «Attraverso il confronto abbiamo risolto un’incomprensione sviluppatasi dopo l’uscita del regolamento. Noi avevamo chiesto un principio di equità nei momenti di emergenza come quello che abbiamo avuto nel 2022 e abbiamo rischiato di avere quest’anno. Non dobbiamo dimenticarcelo in quanto i problemi sono dietro l’angolo. Abbiamo stanziato fondi importanti di cui la struttura consortile potrà beneficiare, che permetteranno di affrontare la gestione al meglio. Ringrazio Est Sesia per la sua volontà collaborativa e disponibilità e mi auguro che questa occasione possa risolvere ogni dubbio».
TEMPERATURE SU E PIOGGE DISTRIBUITE DIVERSAMENTE
L’assessore Marnati riprende quindi la parola per presentare gli interventi ad opera di Arpa Piemonte ed Acqua Novara Vco. Nel farlo afferma: «Abbiamo voluto proporvi questi interventi scientifici per meglio comprendere lo scenario climatica passato, attuale e futuro, alla luce dei molti dati raccolti ed analizzati da questi enti in collaborazione con la Regione». Secondo Barbero, direttore generale di Arpa Piemonte, propone nel suo intervento un’analisi approfondita del clima, affermando: «Rispetto al passato il nostro clima si presenta più caldo, con incremento di temperatura più marcato sulle Alpi. Si è modificata anche la distribuzione delle piogge con precipitazioni più intense e meno diffuse. La piovosità totale è rimasta simile. Riguardo alla neve, questa si manifesta a quote sempre più alte e si scioglie prima.
Sulla base di questi dati e delle loro elaborazioni abbiamo sviluppato dei modelli previsionali dandoci due orizzonti possibili, basati sulla nostra capacità di contenere le emissioni di CO2. La media delle temperature ci attendiamo che cresca tra i 1,5 e i 4/5 gradi in più entro il 2100. L’estate tenderà ad essere sempre meno piovosa, considerando valori medi, quindi con picchi anche molto negativi. In generale la piovosità non dovrebbe mutare molto ma sarà distribuita in modo sempre meno diffuso nel corso dell’anno. A causa di questi cambiamenti potrebbe cambiare anche la vocazione agricola dei territori. Parlando dell’oggi, da fine aprile al 21 maggio abbiamo recuperato 90 mm di deficit sui 150 mm che mancavano. Tale mancanza è in ripresa ovunque ma rimane ancora negativa. Sul lungo periodo, inoltre, non possiamo escludere il ritorno a situazioni di severità idrica alta».
«NECESSARIA MAGGIORE INTEGRAZIONE TRA GLI UTILIZZATORI»
Daniele Barbone, amministratore delegato di Acqua Novara Vco, interviene in seguito sottolineando nuovamente alcuni dati esemplificativi del contesto in mutazione. Egli esordisce affermando: «Il 2003 era un singolarità, il 2022 è in una serie di dati che tende a stabilizzarsi essendo il terzo anno con carenza di precipitazioni. Il mondo agricolo ed il mondo della gestione irrigua saranno sicuramente i più impattati dai cambiamenti climatici in atto. Questi cambiano il regime idrologico, quindi noi dobbiamo cambiare il modo di gestire la risorsa. Acqua Novara VCO sta predisponendo il suo nuovo piano investimenti strettamente connesso al tema dei cambiamenti climatici. Serve integrare la gestione del ciclo idrico con gli altri usi e programmare in modo congiunto fruizione ed investimenti».
«RISPETTO AD UN MESE FA È CAMBIATO IL MONDO»
L’assessore Marnati riprende la parola sottolineando gli importanti investimenti fatti da regione Piemonte ultimamente (leggi) ed affermando che si è pronti a sfruttare al meglio i fondi disponibili prossimamente. Egli chiama quindi sul palco i rappresentanti di Aies. Primo ad intervenire il presidente Camillo Colli, che esordisce dicendo: «Rispetto ad un mese fa è cambiato il mondo. Oggi lo scenario per la nostra annata agraria, pur dipendendo ancora dalle prossime piogge, si prospetta decisamente più roseo. Se abbiamo il lago pieno a fine giugno, come adesso, anche se le risorse mancassero dai fiumi sarà possibile gestire la campagna in modo ordinario. Tale quantità d’acqua è continua e ci permetterebbe di affrontare luglio e agosto, mesi dove piove sempre meno, senza grosse difficoltà. Ci auguriamo di non dover usare questo regolamento in questa annata ma sappiamo che prima o poi tornerà utile. Redigerlo è stato fondamentale dopo un’estate che ha colto alla sprovvista tutti, noi compresi. Tale strumento ci permette di avere un piano, studiato per essere pratico e pronto nei momenti di difficoltà, in modo da ottimizzare l’uso dell’acqua e salvare più raccolto possibile».
«NON ABBIAMO FATTO SOLO IL REGOLAMENTO»
È quindi il direttore Mario Fossati a prendere il microfono, spiegando: «Questo regolamento non è l’unico lavoro portato avanti dopo l’anno terribile trascorso. Si unisce ad altri lavori come l’aumento dei misuratori di portata, l’impermeabilizzazione dei canali, la progettazioni di interventi cantierizzabili e spendibili con il Pnrr. Si aggiunge la ristrutturazione del personale e della rete. Il documento nasce dalle esigenze climatiche appena descritte dagli esperti e vissute in modo tragico nella scorsa estate. Dobbiamo tener presente che l’acqua che utilizziamo viene da fonti diverse e distanti. Fiumi come il Po e la Dora Baltea, con ad esempio quest’ultima che dipende dai ghiacciai, caratterizzati da cicli discontinui, ed è turbata dalla gestione dei serbatoi alpini, i quali adottano le loro politiche.
Vi sono poi la Sesia, il Terdoppio, l’Agogna ed il Ticino. Quest’ultimo deriva da un bacino regolato attraverso il lago maggiore, che ci permette un un afflusso costante quando possibile e una capacità di invasi molto importante. Questa parte è la più sicura del nostro approvvigionamento idrico che non subisce i capricci di clima o gestione invasi idroelettrici, possiamo misurarlo e sappiamo quanta acqua c’è. Per questo essa rappresenta la nostra riserva di riferimento, utile bei momenti di assenza di precipitazioni».
DOMANI ARRIVA LA SECONDA PARTE DELL’ARTICOLO!
Nel prossimo articolo vi presenteremo il regolamento, spiegato nel dettaglio dal regolatore Franco Bullano ed introdotto dall’ingegner Girondini, capo del settore tecnico gestionale di Aies. Quest’ultimo ha affrontato anche importanti temi come la comunicazione con gli agricoltori e la necessità di migliorare i rapporti con gli utilizzatori non agricoli presenti. Autore: Ezio Bosso.
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