Listino senza variazioni quello emesso a Mortara in seguito alla seduta di borsa di ieri mattina. Ciò nonostante le due rilevazioni in analisi siano distanti quindici giorni in ordine di tempo. La scorsa settimana infatti la commissione prezzi non si era riunta.
SI ATTENDONO LE SEMINE
L’attuale stabilità nelle quotazioni è in auge da oltre 40 giorni circa, se non consideriamo gli allineamenti tra i vari listini occorsi nelle ultime settimane. Le tendenze di mercato restano le consuete, sebbene qualche compratore in più pare essersi affacciato rispetto alle precedenti sedute (leggi l’ultima analisi). Va considerato che la scorsa settimana è stata in parte festiva, come dimostrano trasferimenti decisamente al di sotto di 30mila tonnellate, attestandosi a 21.500 t. Si ritorna su di un equilibrio simile a quello di due settimane fa, con una domanda presente ma in modo differente a seconda dei comparti.
I più in difficoltà sono quelli in cui la disponibilità odierna e/o prevista è maggiore. Come più volte affermato, per vedere nuovi sviluppi verosimilmente si dovranno attendere i dati di semina reali. Ente Nazionale Risi ha annunciato che sta per inviare la richiesta di presentazione della denuncia di superficie ai risicoltori tramite caselle PEC. L’annuncio è arrivato giovedì ed è consultabile a questo link, nel quale si afferma che tale PEC conterrà un link sicuro per compilare direttamente la denuncia senza la necessità di codici o password, anche tramite smartphone o tablet. Questa modalità è quella consigliata dall’Ente, che pubblicherà anche il documento in forma cartacea nel Risicoltore di maggio (qui scaricabile in Pdf). Invariate le modalità di invio nel caso si scelga di compilare questa scrittura: consegna agli uffici dell’Ente, mail o spedizione postale.
L’EFFETTO DELLE POLITICHE TURCHE
Tra i risoni più richiesti continuano a figurare Selenio ed i lunghi B. In calo la domanda per CL 007, dopo settimane di maggior interesse scaturito dal mercato estero. Si apprende che questo andamento si è sviluppato negli ultimi mesi anche in seguito ad un cambiamento nei dazi ad valorem per il risone importato dalla Turchia. La consueta politica di questo paese prevede un ricarico sul prezzo di acquisto del 34% sul risone, 36% sul riso semigreggio e 45% sul riso lavorato. Nell’ultimo numero di RisoNews, la newsletter economica di Ente Risi, si apprende che, in base ad un report pubblicato dall’USDA, il governo turco li ha ridotti dall’1 gennaio al 31 agosto 2024 al 10% sul risone e sul riso semigreggio, 15% sul riso lavorato.
Nel caso del sopracitato CL 007 questa variazione, considerando il prezzo di scambio sulle borse italiane pari a 55 €/q lordi, significa passare da circa 74 €/q a poco più di 60 €/q. Una differenza importante che ha sicuramente influenzato in positivo i quantitativi di lungo A dal chicco grosso, la tipologia di granello più apprezzata nel mercato turco, esportati. L’export nostrano verso il paese tra Europa e Asia, infatti, è decollato, passando nel confronto con l’annata precedente da un calo di circa 650 tonnellate al 31 dicembre 2023 ad un incremento di quasi 1.800 tonnellate a fine marzo 2024. In generale i lunghi A, con 42.664 tonnellate, vedono la loro esportazione in crescita del 18% rispetto all’anno precedente, +6.483 tonnellate. Autore: Ezio Bosso.
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