Nessuna novità emerge dalla seduta di mercato di venerdì mattina a Mortara, sulla falsa riga di quanto avvenuto ad inizio settimana (leggi).
LISTINI INVARIATI
Le valutazioni restano tutte invariate. I maggiori prezzi pagati visti per Carnaroli Classico e Vialone Nano non riescono a rendersi ufficiali. In entrambi i casi ciò è dovuto ad un numero esiguo di scambi, in quanto queste due voci rappresentano quantitativi disponibili ridotti, ancor di più in questa annata. Per Vialone Nano risulta addirittura difficile definire un reale quotazione di riferimento. Le partite in vendita sono talmente poche e con una qualità merceologica così variegata che ognuna di esse viene trattata singolarmente.
Anche il possibile passo indietro dei lunghi A da parboiled non si concretizza, sempre in virtù di un numero esiguo di scambi. Qui però a limitarli, pur considerando una disponibilità trasferibile minore degli anni passati, sono le scelte dell’offerta. Questa vorrebbe ottenere con tutti i risi del comparto gli 80 €/q lordi a listino, proposti dalle riserie nell’ultima settimana solo per alcune varietà di pregio, come Unico e Leonardo, utilizzabili anche nel mercato interno.
TONDI ANCORA NEI MAGAZZINI
Prezzi stabili anche per tutte le voci dedicate a risi tondi. In questo settore di mercato a sorprendere sono i numeri riguardanti la disponibilità trasferibile. Ad oggi la tabella fornita da Ente Risi afferma 168.661 tonnellate di risone tondo nei magazzini dei risicoltori. Questo è il dato maggiore registrato negli ultimi 4 anni (quelli visibili sul documento fornito dall’Ente). Tale risultato potrebbe far preoccupare per l’andamento delle quotazioni, visto che comprende anche la campagna 2020/2021. In essa per la troppa disponibilità la valutazione dei tondi fu inferiore a tratti anche a quella dei lunghi B. I prezzi però sembrano tenere in questo momento, grazie ad una domanda che rimane buona. Ciò avviene anche poiché nella prossima campagna di questo tipo di riso potrebbe essercene poco. L’ultimo sondaggio semine parlava di un calo del 13% (-8.560 ha) nella superficie destinata alla produzione di riso tondo, a cui potrebbe aggiungersi il mancato raccolto scaturito dalla probabile carenza idrica.
BUONA DOMANDA PER I LUNGHI B
Prossimamente scopriremo le reali scelte di semina dei risicoltori, elemento che potrebbe influenzare il comportamento della domanda ed influire sui prezzi. Dinamiche analoghe agiscono sul mercato dei lunghi B, però maggiormente influenzato dall’arrivo di merce dall’estero rispetto alla disponibilità interna. Per questi risoni, infatti, vi è più prodotto trasferibile presso i risicoltori rispetto alla media dei tre anni precedenti ma inferiore all’annata peggiore (2019/2020, quando il prezzo superò solo in primavera i 30 €/q). Anche il calo nell’ultimo sondaggio semine è importante ma minore rispetto ai tondi, -9% (4.994 ha). La quotazione a 50 €/q lordi in questo momento sembra tenere in primis grazie ad una domanda ottima causata anche da maggiori difficoltà nell’acquisto di questi risoni all’estero secondo quanto riferito dagli operatori. Autore: Ezio Bosso.
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