L’agricoltore ha imparato nel corso degli anni a prestare sempre più attenzione all’erbicida o alle miscele utilizzate per ottenere il massimo in termini di selettività e controllo delle infestanti.
I RISULTATI SPERIMENTALI
CORTEVA Agriscience partecipa attivamente allo studio ed all’ottimizzazione delle performance di Loyant® 25 Neo EC, Clincher®One, Viper®, Viper®On, Sempra®, Exoset®, Alcance® SyncTec e Flint Riso, svolgendo prove sperimentali. I risultati sono condivisi con tutti gli attori del panorama risicolo italiano. Molte volte però i risultati ottenuti dall’applicazione in pieno campo delle strategie suggerite da CORTEVA, possono essere influenzati da altri fattori. Questi fattori possono non essere altrettanto attenzionati ma sono fondamentali per ottenere il massimo dai principi attivi impiegati.
L’IMPORTANZA DELLE ATTREZZATURE
Le attrezzature di distribuzione sono sicuramente uno degli elementi principali, insieme al fitofarmaco, per migliorare sia l’efficacia, sia il rispetto della coltura. In particolare, gli ugelli installati sulle irroratrici sono stati protagonisti negli ultimi anni di una transizione importante. Transizione legata anche alle normative agroambientali.
Le indagini svolte nel corso degli anni da Innovatech in collaborazione con CORTEVA Agriscience, hanno evidenziato che i volumi d’acqua abitualmente impiegati dai risicoltori per la distribuzione degli agrofarmaci corrispondono a 262 l/ha distribuiti nelle zone del vercellese e del biellese (54% della superficie trattata) e 250-300 l/ha per le altre zone d’Italia (64% della superficie trattata).
LE PROVE
Gli ugelli principalmente impiegati durante la scorsa campagna sono stati gli antideriva (90% della superficie trattata). L’ugello più utilizzato appartenente a questa categoria è il ventaglio antideriva, che è stato impiegato sul 72% della superficie. Al secondo posto troviamo il cono antideriva, utilizzati sul 13.4% e principalmente nel Vercellese e nel Biellese. Prendendo in considerazione gli ugelli antideriva a ventaglio, dai dati raccolti è emersa una correlazione diretta tra la pressione di esercizio ed il controllo del giavone. In particolare, all’aumentare della pressione il controllo dell’infestante è passato dall’85,7% con pressioni inferiori a 3 bar, al 94,7% per gli agricoltori che hanno utilizzato pressioni superiori ai 5 bar.
Il risultato è stato confermato anche sperimentalmente con alcune prove svolte da CORTEVA durante la scorsa campagna, dove è stata applicata la miscela a base di Loyant® 25 Neo EC e Clincher®One. I risultati hanno evidenziato la correlazione diretta tra pressione di esercizio ed efficacia del trattamento oltre che per il ventaglio, anche per il doppio ventaglio ed il cono antideriva. In conclusione l’ugello è una componente fondamentale e l’agricoltore dovrà scegliere correttamente tipo di ugello, pressione di esercizio e volumi d’acqua per ottenere i migliori risultati possibili dai fitofarmaci. (IP) Autori: Corteva Team Riso, Innova-tech Team R&D