Mercato in assestamento quello visto la scorsa settimana (leggi l’ultima analisi), con pochi scossoni e novità da approfondire rispetto alle sedute precedenti.
«I PREZZI SONO OTTIMI»
Per questo, dopo avervi proposto le considerazioni riguardo ai ricavi e costi attuali di risicoltori provenienti dal nord Italia e dalla Sardegna, allarghiamo le nostre prospettive. Analizziamo, insieme a Benito Scazziota, presidente della Società Agricola Terzeria S.r.l. Società Benefit, una delle realtà più puntiformi del riso italiano, la Piana di Sibari in Calabria. «Qui produciamo riso su 800 ha – spiega il risicoltore -. Una delle criticità maggiori che affrontiamo è la logistica, in quanto lontani dai centri di lavorazione. Questo grava sui nostri ricavi ma nella campagna in corso è stato più facile ottenere comunque una buona redditività. Ciò grazie ai prezzi ottimi che si sono raggiunti in borsa merci. I valori attuali, infatti, ci hanno permesso di ottenere marginalità statisticamente diverse dalle annate precedenti».
«ABBIAMO EVITATO L’AUMENTO DI FERTILIZZANTI ED ENERGIA»
«Dico ciò anche in virtù dell’aumento nelle voci di costo, che abbiamo visto già nella scorsa campagna e che ci aspetta per la prossima. Devo ammettere che nell’anno appena trascorso siamo riusciti ad arginare gli apprezzamenti di fertilizzanti ed energia. Nel primo caso abbiamo ridotto l’apporto di azoto di sintesi, il cui costo era schizzato oltre i 100 €/q com’è noto, in alcuni casi di 2/3 (-66%), in altri di 3/4 (-75%). Per sopperire abbiamo utilizzato ammendanti organici, prodotti dal compostaggio di rifiuti solamente organici qui in Calabria, certificati in quanto a salubrità e meno onerosi.
Siamo riusciti a compensare anche l’aumento dei combustibili fossili, producendo energia tramite il fotovoltaico in azienda. Questo, oltre a fornirci una fonte di approvvigionamento interno, ci permettere di essere noi stessi fornitori di energia per la rete. In questo modo creiamo un reddito da attività connessa da inserire nel nostro bilancio. Grazie a queste entrate siamo riusciti a bilanciare l’aumento nei costi dei carburanti, che, chiaramente, dobbiamo utilizzare per la trazione e l’essicazione.»
«IN CALABRIA SAPPIAMO COME COMBATTERE LA SICCITÀ»
«Nel nostro territorio, inoltre, non abbiamo subito cali produttivi per la mancanza d’acqua – continua Scazziota -. La gestione irrigua è stata attenta e ben suddivisa tra gli utilizzatori. Qui nella Piana di Sibari ci affidiamo alle nevi del Pollino, alla diga di Tarsia ed all’acqua raccolta in vasche di contenimento dal consorzio irriguo che serve la zona. Siamo abituati alla carenza, per questo siamo pronti ad affrontarla senza egoismi. In sostanza, abbiamo sommerso le camere solo quando necessario, non a calendario come consueto. Questo ci ha permesso di non perdere prodotto neanche nella torrida estate che abbiamo vissuto.
Su alcune varietà di nostra produzione, tuttavia, il caldo eccessivo in fioritura ha portato ad un calo nelle rese. Noi produciamo risi da mercato interno, che si sono dimostrati suscettibili agli stress termici. Ad esempio, le punte di oltre 40° C registrate nei mesi di luglio e agosto, quando la pannocchia era in fioritura e, in seguito, in maturazione. Questo ha portato ad un calo nelle rese di 10-15 punti mediamente rispetto al consueto. Mi auguro che in futuro si possa far fronte a questa problematica, magari attraverso l’inserimento di una nuova tutela assicurativa contro il caldo eccessivo». Autore: Ezio Bosso.