La commissione prezzi di Mortara non emette listino, per assenza del numero legale di presenti, lasciando così invariate le quotazioni di settimana scorsa. In sala di contrattazione, tuttavia, la domanda si è mostrata più presente rispetto alle ultime sedute ma i prezzi proposti non sempre convincono l’offerta.
DOMANDA PIÙ PRESENTE PER GRUPPI ROMA E LUNGHIA DA PARBOILED
In particolare, oltre all’ormai consueto interesse per i lunghi B, si nota una maggior volontà d’acquisto verso il gruppo Roma ed i lunghi A da Parboiled. Nel primo caso, il riso da risotto viene cercato con offerte economiche in linea con la quotazione attuale, 55 €/q lordi. Prezzo identico ma meno domanda per il gruppo Arborio. Carnaroli resta tra i 60 ed i 50 €/q lordi espressi dal listino di Milano, con i similari che oscillano tra i 50 ed i 52 €/q lordi e Classico con offerte comprese tra 55 e 60 €/q lordi, in base alla qualità merceologica, per le non troppe partite ancora vendibili.
Per i lunghi A da export le offerte sono per lo più in linea con le quotazioni attuali, che pare abbiano reso le riserie maggiormente disponibili all’acquisto. Ciò è sintomo di un collocamento che sta procedendo meglio nelle ultime settimane, come avviene anche in generale alla luce di trasferimenti totali stabilmente oltre le 30.000 tonnellate nelle ultime rilevazioni, eccetto il periodo a di Pasqua (vedi il bollettino trasferimenti). Come abbiamo spiegato nell’analisi di martedì (leggi), tuttavia l’andamento invernale a rilento ci porta su valori complessivi deficitari, ancor più marcati per mercati come i lunghi A da export. La disponibilità trasferibile, infatti, rimane sopra la media rispetto agli ultimi 3 anni.
TONDI SEMPRE PIÙ GIÙ, LUNGHI B SEMPRE PIÙ SU
Il comparto più in difficoltà resta quello dei tondi, maggiormente per i generici ma nell’ultimo periodo con meno interesse anche per le varietà da sushi. Non si registrano ulteriori deprezzamenti, dopo i cali della scorsa settimana, ma gli operatori riferiscono di offerte al ribasso per le partite messe sul mercato dai risicoltori. Anche per questi risi le giacenze sono ai massimi delle ultime rilevazioni e si prevede un investimento importante alla semina. Quest’abbondanza dell’offerta, come abbiamo affermato di recente, sta portando su valori che rasentano la non redditività del prodotto, preoccupando i produttori.
Chiudiamo con i sempre più positivi risi “indica”, richiestissimi all’ormai consolidata quotazione di 55 €/q lordi. Anche in prospettiva le notizie sono positive, con l’India che pare voglia mettersi di traverso alla mossa del Pakistan di ampliare l’indicazione geografica del riso Basmati da 14 a 48 distretti.
La registrazione dell’IGP è cruciale per agevolare l’accesso ai mercati europei, per un prodotto in competizione con il lungo B nostrano. Il Ministero del Commercio indiano presenterà la sua contrarietà alla Commissione europea entro la quarta settimana di maggio, per contrastare la richiesta del Pakistan. In ogni caso, va considerato che diversi esperti ritengono che tale richiesta sia poco fondata a prescindere ed è poco probabile che venga accolta. Vi proponiamo di seguito il bollettino ufficioso invariato di Mortara, utile a rinfrescare la memoria, e quello di Milano, non pubblicato nell’articolo di martedì in quanto non pervenuto al momento della stesura. Autore: Ezio Bosso.