Il momento di tensione al rialzo sul mercato del riso prosegue nelle sedute di borsa lombarde, sulla falsa riga di quanto accaduto a Vercelli e Novara (leggi). A Milano si confermano le variazioni proposte poche ore prima a Vercelli mentre venerdì mattina a Mortara si registrano alcuni ulteriori passi avanti.
SIMILARI DISPONIBILI MA RICHIESTI, A QUOTA 55 €/Q
In particolare è il gruppo Carnaroli a raggiungere una quotazioni più alta di quelle viste in precedenza. I similari, infatti toccano il nuovo massimo di 55 €/q lordi. Questa valutazione, secondo quanto riportato degli operatori, è ottenibile solo per la varietà Caravaggio, una dei maggiori rappresentanti del comparto. Per le altre varietà si resta tra i 50 ed i 53 €/q in base alla qualità merceologica. La domanda continua a mostrare un interesse in crescita per i risi da risotto, conscia dei ritardi nelle semine e di un possibile calo nell’investimento di superficie, essendo perlopiù risi tardivi. Ciò permette i rialzi dell’ultima settimana, visti anche per Arborio e ancor di più per Roma, nonostante la disponibilità trasferibile di risi da interno continui ad essere la più alta degli ultimi 4 anni anche alla rilevazione più recente proposta da Ente Risi (vedi).
Tale dato continua ad essere per lo più scaturito da i gruppi Arborio e, soprattutto, Carnaroli. Baldo, S. Andrea (due gruppi stabili a valutazioni in linea con la quotazione ufficiale per le poche partite in commercio) e gli altri lunghi A offrono, infatti, diponibilità trasferibili minime. Situazione opposta per Carnaroli appunto, con un collocamento pari al 72,35%, ovvero 4 punti percentuali in meno del globale.
DOMANDA PRESENTE IN TUTTI I COMPARTI, LUNGHI B I PIÙ RICHIESTI
L’unico altro gruppo su questi livelli di collocamento sono i tondi generici, con un dato esattamente identico. Anche per questi risi, tuttavia, il ritardo generalizzato alla semina pare aver ravvivato la domanda, come dimostra la conferma dei 50 €/q lordi per Sole. La variazione di Centauro, riso con percentuali di trasferito maggiori (attorno all’80%), è un allineamento tardivo a valutazioni già espresse altrove. Ormai poco risone da trasferire anche per Selenio (80% circa il trasferito), che resta però stabile a listino forse per una maggiore fiducia nell’investimento alla semina, trattandosi di una varietà precoce.
Stabili anche i lunghi A da export/parboiled, molto trasferiti nelle ultime settimane nonostante un rallentamento generale (29.790 tonnellate il trasferito settimanale), tanto da recuperare il ritardo accumulato in precedenza arrivando vicino all’80% di collocato. Tale dato si supera se si considerano solo i tipo Ribe. Ormai pochissimo disponibili, infine, i lunghi B, sempre i risi più cercati dall’industria in sala di contrattazione. Per questi risi si confermano i 60 €/q lordi, con un contesto internazionale che continua a favorirli grazie a noli di trasporto nuovamente in rialzo e importazioni in calo del 29% rispetto ad un anno fa oggi. Autore: Ezio Bosso.