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L’UGUAGLIANZA NEI CONTROLLI

da | 5 Feb 2023 | NEWS

La seduta di mercato di venerdì propone uno scenario in miglioramento per i risicoltori (leggi la nostra analisi). Il bollettino emesso a Mortara non mostra numerosi segni negativi, come accaduto nelle scorse settimane, e la domanda torna a cercare merce in sala di contrattazione.

«SODDISFATTO DAL MERCATO MA I CONTRATTI DI COLTIVAZIONE MI HANNO PENALIZZATO»

Questo contesto scalda gli animi dei produttori, come testimonia ai nostri microfoni Stefano Pieropan, risicoltore di San Pietro Mosezzo (NO). Egli afferma: «Ritengo che il calo appena vissuto sia fisiologico nel mercato del risone. Nei mesi invernali è consuetudine che la domanda diminuisca il suo interesse. Ciò porta, quasi ogni anno, a variazioni negative nelle quotazioni, dal momento che l’offerta, meno organizzata, non riesce ad evitare di proporre merce in questo periodo.

Nella mia azienda ho venduto parte del risone in seguito a contratti di coltivazione e parte sul mercato. Sono soddisfatto di quanto ottenuto in borsa merci mentre alcuni prezzi pattuiti nella scorsa campagna mi hanno lasciato con l’amaro in bocca. In particolare, per un riso lungo B aromatico la riseria in questione mi è venuta incontro, avvicinando il prezzo a quello di mercato. Al contrario, per CL388 ho dovuto incassare 50€/q contro i 110€/q sul mercato. Si trattava di un contratto firmato nell’inverno 2021, con ritiro e pagamento alla raccolta, col senno di poi una bella batosta. Tale prezzo con i costi attuali rischia di essere in perdita, fortunatamente nella mia azienda non abbiamo subito perdite di produzione a causa della siccità. Abbiamo vissuto un periodo di contingentamento idrico, soprattutto nei nostri terreni di Nibbia, ma non tale da causare cali produttivi, solamente qualche punto in meno di resa».

«NON MI ASPETTO ULTERIORI CALI»

«In prospettiva – continua il risicoltore -, penso che i prezzi possano tornare a salire nei prossimi mesi e non mi aspetto ulteriori cali. Sicuramente è facile che ciò accada per il mercato interno. Anche per i tondi, nonostante le disponibilità presso i risicoltori sembrino elevate, non credo ci saranno ulteriori ribassi. Tuttalpiù mi aspetto che entro fine campagna si torni intorno ai 75-80 €/q lordi, visti prima della recente flessione. Oltre ad avere dubbi sui dati Ente Risi, infatti, credo che questi risoni servano all’industria, in quanto i consumi esistono e la merce estera non compete con il riso italiano per la qualità.

Discorso analogo, anche se più legato alle competizione con la merce estera che alla disponibilità interna, per i lunghi B. Anche in questo gruppo merceologico la merce italiana non è paragonabile con quello che arriva sulle navi mercantili. L’industria lo sa, per questo mi aspetto che i 50 €/q lordi tengano per tutta la campagna, anche se qui non penso che avremo apprezzamenti».

«LA RICHIESTA DI ANALISI SUI METALLI PESANTI È UN MODO PER PAGARE MENO LA MERCE»

Sempre in relazione alla poca salubrità del riso che importiamo, il risicoltore si riferisce infine al principale tema d’attualità, la maggiore richiesta di analisi da parte delle riserie. «Riguardo alle analisi sui fitofarmaci credo che chi ha fatto il furbo è giusto che ne paghi le conseguenze – afferma Pieropan -. Rimane, però, la disparità di trattamento tra noi e i produttori esteri. Le riserie non richiedono sul riso importato, spesso già lavorato, gli stessi controlli che fanno sul nostro risone. Sappiamo che nella maggior parte dei paesi da cui compriamo le restrizioni sull’uso di fitofarmaci sono molto inferiori alle nostre, così come i limiti sui metalli pesanti.

Quest’ultimi, inoltre, risultano una vera beffa per noi risicoltori non potendo evitare il loro ritrovamento nel chicco se sono presenti nel terreno. Sappiamo che nei nostri territori il problema è il cadmio, metallo che la pianta di riso assimila facilmente. Con la siccità questo assorbimento pare aumenti causando grosse preoccupazioni tra i risicoltori. Dal mio punto di vista, ritengo che richiedere le analisi sui metalli pesanti sia principalmente una mossa volta ad abbassare il prezzo del risone in un momento in cui questo è elevato. Dico ciò vista la qualità delle merce estera e la presenza elevata e inevitabile di cadmio in alcuni terreni a macchia di leopardo, che non scopriamo certo oggi»  Autore: Ezio Bosso.

A QUALCUNO PIACE CLASSICO

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A Milano i massimi della voce Carnaroli e similari raggiungono i 106 €/q lordi. Un prezzo in difetto rispetto agli scambi Carnaroli Classico

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