Numerosi parlamentari hanno chiesto la revisione dello stato di protezione del lupo. Il motivo è che sono sempre più frequenti attacchi di lupi ad animali, e anche a persone. Invece, altri hanno chiesto il potenziamento di misure alternative agli abbattimenti, quali cani da guardiania e recinti.
Tra i punti sollevati a favore di maggiori abbattimenti, è più volte ribadito che il lupo non è più una specie in via d’estinzione. Inoltre, gli attacchi del carnivoro rischiano di incidere negativamente sulla biodiversità.
Inoltre, sempre più allevatori si vedono costretti ad abbandonare la loro attività per i danni causati dai lupi, mentre per mantenere l’equilibrio naturale occorre preservare anche gli interessi degli uomini, in quanto vivono e lavorano in queste zone. Gli eurodeputati contrari a maggiori abbattimenti dei lupi hanno invece sottolineato come sia possibile la coesistenza, e come si debbano al contrario rafforzare i fondi e i sostegni per le misure alternative citate in precedenza, e i risarcimenti economici per gli allevatori i cui capi vengono attaccati. Nel corso della discussione si è potuto anche notare la differenza tra regioni dell’UE, alcune delle quali non colpite da fenomeni di questa portata.
OLTRE 9 MILIONI DI EURO PER GLI ALLEVATORI COLPITI DAL LUPO
Per quanto riguarda l’Italia si stima la presenza di oltre 3.000 lupi, con oltre la metà in Piemonte. Negli ultimi anni si sono spesi oltre 9 milioni di euro per risarcire gli allevatori, colpiti da oltre 50.000 predazioni. I numeri però sono potenzialmente maggiori, in quanto molti allevatori non denunciano più gli attacchi. La Commissione europea ha avviato il processo interno per una possibile revisione e dati in corso di raccolta serviranno per capire se questa revisione sia necessaria o meno, nonché per garantire eventualmente maggiore flessibilità agli Stati membri per intervenire.