Alla fine, è arrivata prima di tutti l’Emilia Romagna. Via libera al piano di sviluppo rurale 2014-2020. Con l’ok di Bruxelles si sbloccano risorse per 1 miliardo e 190 milioni, la dotazione più alta tra tutte le Regioni del nord Italia. L’ok al piano che sosterrà l’agricoltura regionale per i prossimi sette anni, è arrivato con la “comfort letter” della Commissione europea, informa la Regione. Competitività, ambiente, giovani e lavoro, banda larga e sviluppo delle aree rurali più fragili sono alcuni degli obiettivi su cui Bologna ha puntato. Il presidente Stefano Bonaccini ha ricordato che la prima voce del bilancio regionale è stata proprio quella del cofinanziamento dei fondi europei che raggiungono, con l’ok al Psr, 2,5 miliardi (il via libera per i 786 milioni del fondo sociale e per i 481 del fondo europeo per lo sviluppo regionale erano già arrivati): «Questi fondi per l’agricoltura – ha detto – sono un’occasione formidabile per una regione che già in passato ha utilizzato fino all’ultimo euro le risorse che arrivavano da Bruxelles. La priorità, anche in questo settore, resta il lavoro”. Bonaccini si è poi rivolto a chi, tra le opposizioni, aveva “ironizzato” sugli stop al piano “spero che ora che è stato approvato, che è la risposta migliore per dimostrare quanto di buono c’era, lo riconosca”. Il piano, illustrato dall’assessore all’agricoltura, Simona Caselli – che ha riconosciuto il lavoro fatto dal suo predecessore, Tiberio Rabboni – dispone oltre il 43,4% del totale dei finanziamenti (515,7 milioni in grado di generare interventi per una spesa totale di oltre 972 milioni) per sostenere la competitività, stabilizzare e aumentare la redditività delle imprese agricole. 128 di milioni di questi saranno destinati ai giovani: chi avvierà una nuova impresa agricola potrà contare su un premio di 30mila euro per il primo insediamento, che saliranno a 50mila nelle zone con vincoli naturali o di altro tipo. Inoltre gli under 40 avranno la priorità di accesso in tutte le misure del nuovo Psr. Gli altri obiettivi sono l’ambiente cui andranno 509,3 milioni per ridurre l’impatto delle attività agricole, tutelare gli habitat, la biodiversità, il paesaggio contrastando l’erosione di terreno agricolo e prevenire il dissesto idrogeologico. Infine, allo sviluppo delle comunità rurali andranno 139,8 milioni. In particolare, le aree rurali e appenniniche potranno contare su 51,5 milioni destinati all’implementazione della banda larga e ultralarga. I primi due bandi partiranno entro l’estate: quello per i giovani con misure per il primo insediamento delle imprese a sostegno del ricambio generazionale; e quello per gli indennizzi agli agricoltori che operano in zone svantaggiate. (08.05.2015)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.