Malgrado le condizioni climatiche siano favorevoli all’inoculo e le spore siano state ampiamente rilevate dai captaspore, la rete del progetto Lotta al brusone continua a indicare rischio zero su tutto il Novarese, l’unica area monitorata quest’anno. Sul caso dell’estate, cioè lo scaricabarile tra Provincia e Regione che si rimpallano la responsabilità di non aver attivato il servizio di captaspore nel Vercellese, interviene l’assessore all’agricoltura del Piemonte, Giorgio Ferrero, smentendo le accuse del presidente della Provincia di Vercelli: «Non comprendiamo perché il presidente Riva Vercellotti continui a negare ciò che è evidente: nel 2016 la Regione Piemonte non ha dato contributi alla lotta al Brusone perché, nonostante le sollecitazioni regionali, la Provincia di Vercelli non ha presentato un progetto. Il programma – scrive Ferrero – sarebbe stato finanziato con 20 mila euro se ci fosse stata la concreta volontà della Provincia di presentare entro il. 2015 (anno in cui l’ente era nella pienezza delle sue funzioni) il progetto definitivo. Così non è stato, nonostante dirette e ripetute sollecitazioni, via mail e oralmente, da parte degli uffici regionali. In particolare, il 13 ottobre 2015, alle ore 12.45, è stata inviata alla Provincia di Vercelli dai nostri uffici una mail con un modello da compilare per il progetto, modello che non è mai stato restituito compilato, nonostante solleciti verbali. L’attesa del modello è testimoniata anche in altre successive mail interne agli uffici. Solo per questo motivo nella sperimentazione regionale finanziata con DD 29 dicembre 2015 il brusone non è stato inserito. Resta comunque intatta la disponibilità della Regione nella lotta al brusone, in linea con le politiche ambientali e di riduzione dei fitofarmaci che stiamo coerentemente perseguendo, come dimostra il recente protocollo di intesa firmato con le parti interessate proprio per migliorare la qualitá dell’ambiente risicolo. Per questo i 20 mila euro previsti a fine 2015, che non sono stati impegnati per l’assenza di un progetto della Provincia, restano a disposizione del monitoraggio nel vercellese. Nei prossimi giorni definiremo con i tecnici l’operatività del progetto, in modo che il monitoraggio possa riprendere il più in fretta possibile». Insomma, tutto dipende dall’inerzia della Provincia di Vercelli. Che ovviamente ha diritto a replicare.
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