Il giornale locale spara la notizia ma il diretto interessato smentisce tutto. E’ un botta e risposta a mezzo stampa – con prevedibili risvolti legali – quello che ha impegnato oggi la Vercelli risiera. Al centro del “caso” – un vero e proprio “giallo” – l’industria Mundi Riso. Di buon mattino, Notizia Oggi, giornale vercellese, annuncia questa «bomba»: 35.000 quintali di riso lavorato e confezionato sarebbero stati bloccati in Inghilterra a causa di varie impurità riscontrate dalla locale Dogana e, pare, anche da alcuni clienti d’oltremanica. «Quei quintali di riso sono stati lavorati, confezionati e sono partiti da una una nota azienda locale, la Mundi Riso Srl di via De Rossi. L’azienda, che attualmente conta una forza lavoro pari a circa 24 dipendenti diretti (2 dirigenti, 6 amministrativi e 20 operai specializzati), fa parte del colosso iberico Ebro Foods» scrive il giornale. Che annuncia un terremoto legale e commerciale: «I fatti accaduti a Vercelli dovrebbero risalire al mese di agosto. E, secondo le indiscrezioni che abbiamo raccolto – scrive Andrea Borasio – si sono sviluppati a causa di errori umani. Cosa sarebbe dunque accaduto? Mentre il riso era in fase di lavorazione, si sarebbe deciso di intervenire con alcuni lavori di manutenzione all’interno di un silos per lo stoccaggio del prodotto. Un silos datato. Tanto per intenderci non quello costruito pochi anni or sono (che è visibile da via De Rossi) ma quello che confina direttamente con il reparto lavorazione della riseria. L’intervento avrebbe implicato la «sabbiatura» delle pareti interne della struttura, che sono in cemento. Un procedimento meccanico con il quale si erode la parte più superficiale di un materiale tramite l’abra sio n e dovuta ad un getto di sabbia ed aria. Nonostante l’impiego di gran lunga più frequente sia quello per la pulizia superficiale dei metalli, in questo caso è stata invece utilizzata per pulire le pareti in cemento». In seguito a tali lavori, sarebbero finite nel riso immesso subito dopo nel silos delle sfere di ferro, riscontrate durante i controlli doganali nel prodotto destinato al sushi, nel quale la dogana avrebbe rinvenuto anche «piccole pietruzze e terra», sostiene il giornalista, che deve conoscere bene il mondo risiero, perché si avventura anche nella stima del danno – tre milioni di euro – e riferisce che l’azienda ha appena investito nella costruzione di nuovi silos per soddisfare la domanda di riso biologico e da sushi del mercato nordeuropeo. Fin qui lo scoop. A metà giornata, però, arriva a Risoitaliano.eu la smentita della società, secca che più secca non si può. La Mundi Riso smonta tutte le affermazioni del giornale vercellese, con un tono che non lascia adito a dubbi. Ecco il testo integrale dell’industria risiera: «Con riferimento all’articolo pubblicato in data odierna sul giornale Notizia Oggi di Vercelli in data 19.10.2015 è doveroso precisare che il detto articolo riferisce circostanze del tutto inveritiere, esagerazioni e falsità. In particolare: 1) non è vero che siano stati bloccati 35.000 quintali di riso lavorati dalla Mundi Riso; 2) non è vero che siano stati rinvenuti sassi e terra mischiati al prodotto nei pacchetti; 3) non è vero che la merce sia stata bloccata alla Dogana Inglese; 4) non è vero che nel momento in cui la merce ha toccato il suolo inglese ci sarebbe stata la “clamorosa scoperta” 5) non è vero che la merce “sia stata rimandata” a Vercelli; 6) non è vero che si tratti di un silos in cemento; 7) non è vero che si tratti di danni per tre milioni di euro. E’ vero invece che a seguito di un normale intervento manutentivo si è verificata una problematica, che ha riguardato un quantitativo di prodotto di gran lunga inferiore, problematica che è stata tempestivamente risolta con idonee e immediate azioni correttive, senza alcun fermo della commercializzazione, della spedizione e del ricevimento della merce da parte dei clienti. Si ribadisce che l’episodio estremamente circoscritto si è risolto senza alcuna conseguenza relativa alla tutela dei consumatori. E’ altrettanto vero che l’articolo in questione è fondato su dati falsi e affermazioni denigratorie che provocano grave discredito all’azienda Mundi Riso che si riserva ogni azione legale». (Nella foto piccola, Antonio Hernandez, ceo di Ebro Foods) (19.10.2015)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.