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L’OFFERTA SI ADEGUA

da | 3 Giu 2022 | NEWS

tondi

Primo mercato di giugno a Mortara nella mattinata di venerdì. Pochi operatori presenti, contrattazioni quasi nulle e commissione prezzi che non si riunisce. Il risultato è la mancata emissione del bollettino, che sarebbe stato probabilmente totalmente invariato e composto da valori nominali.

SITUAZIONE DI STALLO

La situazione è in stallo, dunque, con una domanda che continua ad essere praticamente assente e disinteressata all’acquisto. Le scorte accumulate (leggi il dato parziale fornito da Ente Risi), come spiegato nel precedente articolo, permettono questo atteggiamento per alcune settimane. Dopo questo periodo, tuttavia, le riserie dovranno acquistare nuovamente. Vedremo quale sarà in quel momento la situazione nel commercio internazionale, che probabilmente rimarrà complessa come oggi, e quanto risone sarà ancora disponibile sul nostro mercato. Nell’ultima settimana i ritiri sono diminuiti ma non si sono arrestati, il risone trasferito è aumentato di un ulteriore 1%, raggiungendo l’89% circa  del totale (come riposta il documento sui trasferimenti di Ente Risi). Questo dato significa che rispetto alle annate passate il risone disponibile è circa 100mila tonnellate in meno a parità di data.

L’OFFERTA SI ADEGUA

In questo contesto, se i risicoltori mentenessero l’offerta al minimo, i prezzi potrebbero rimanere costanti.  Nella fase successiva, in cui le riserie avranno nuovamente bisogno di risone, potrebbero addirittura aumentare nuovamente, prima di arrivare al non quotato. Nella seduta odierna i risicoltori sembrano aver intrapreso questa strada, adeguando un’offerta già scarsa in precedenza alla domanda pressoché nulla attuale. Al contrario, se la merce proposta sul mercato aumentasse, magari spinta dal timore di un calo nei prezzi, potremmo vedere il listino calare prossimamente, arrivando prima al non quotato e a prezzi più bassi. Va considerato, in ogni caso, che stiamo parlando di 170 mila tonnellate scarse di risone disponibile, del quale basterà vendere 90 mila tonnellate, principalmente di lungo A, per raggiungere il non quotato. Per questo i prezzi attuali potrebbero rimanere invariati fino al termine delle quotazioni e le variazioni, se ci saranno, dovrebbero essere minime.

PROBLEMA SICCITÀ

I risicoltori pavesi, dunque, non si sono precipitati sul mercato in seguito al cambiamento di atteggiamento della domanda, decidendo di essere cauti in un momento che li vede già molto preoccupati su altri fronti. La mancanza d’acqua nella provincia italiana con la maggiore superficie a riso, infatti,  è notevole. Lo spiega il direttore di Confagricoltura Pavia, Alberto Lasagna: «Le preoccupazioni riguardo alla carenza idrica sono sempre maggiori e, per il nostro ruolo sindacale, non si limitano alla fattuale manifestazione della stessa, che stiamo vivendo e del quale avevamo evidenziato la criticità fin da febbraio. Stiamo lavorando, infatti, affinché siano adottati tutti gli strumenti emergenziali di cui disponiamo. In particolare, chiediamo che vengano pianificate su tutti i corsi d’acqua le deroghe rispetto al DMV (deflusso minimo vitale). Inoltre, deve essere presentato un emendamento fondamentale per la costituzione di una cabina di regia ministeriale riguardante la gestione della siccità.

«Le difficoltà nelle sommersione delle camere sono diffuse in tutte gli areali della provincia. Le preoccupazioni sono sempre maggiori tra gli associati, ormai rassegnati in molti casi alla coltivazione a bagnature. Siamo ancora fiduciosi di poter giungere a raccolto, seppur in modo deficitario, ma questa certezza si sta trasformando in speranza. Anche per questo motivo, i risicoltori pavesi sono cauti nel vendere il risone di cui ancora dispongono. L’attuale contesto di mercato non ha spinto alla vendita, al contrario il blocco della domanda e la stagnazione dei prezzi hanno causato diffidenza tra i produttori, che attendono un momento più favorevole per proporre il risone ancora disponibile». Autore: Ezio Bosso.

A QUALCUNO PIACE CLASSICO

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