Nei giorni scorsi vi abbiamo svelato – ma non è la prima volta – le grandi manovre in corso per approvare la nuova legge sul mercato interno del riso. Un nodo inestricato da anni, per affrontare il quale è bene non dare nulla per scontato. Neanche i passaggi parlamentari apparentemente più scontati, come la delega al governo a legiferare, tramite un decreto legislativo, per riformare la normativa degli anni Cinquanta. Finora abbiamo dato per scontato che la delega fosse concessa; in realtà, il provvedimento che la prevede, ossia l’articolo 25 del collegato alla legge di Stabilità del 2013 (scaricalo QUI) è fermo al Senato, dopo essere stato modificato a Montecitorio e, se non farà passi in avanti prima della fine della legislatura, si dovrà ricominciare tutto daccapo: studi, accordi, bozze… Oggi sul testo della nuova legge vi è un accordo delle organizzazioni agricole pronto a trasformarsi in un decreto legislativo (il testo potete scaricarlo QUI) ma c’è anche una discreta fronda, che abbiamo documentato nei mesi scorsi, da parte di chi non digerisce la griglia elaborata dall’Ente Nazionale Risi e sulla quale il presidente Paolo Carrà ha speso tutta la sua autorevolezza. Ovvio, quindi, che, approssimandosi la fine della legislatura, inizi il pressing per l’approvazione del collegato e, di conseguenza, per dare mano libera al Ministero delle politiche agricole, che non aspetta altro per esercitare quella delega legislativa. Com’è ovvio che si intensifichino le azioni di disturbo di chi non condivide l’impostazione della bozza condivisa dai vertici nazionali del sindacati agricoli: nei giorni scorsi è iniziata a circolare una proposta di legge firmata dal deputato novarese Giovanni Falcone (scaricate il testo QUI) che riprende una vecchia proposta De Castro-Zaia del 2009 e che potrebbe modificare nuovamente l’iter di questa riforma che, dopo anni di discussioni, ancora divide: chi sostiene che renderà il prodotto italiano più competitivo, chi obietta che produrrà solo omologazione e perdita di valore… (25.11.2015)
L’ACQUA DI OVEST SESIA NON COSTERÀ DI PIÙ
L’approvazione del bilancio di assestamento e il bilancio di previsione senza alcun aumento della tariffa sull’acqua.