Non lo vediamo, ma sta lavorando per noi. Parliamo di N-LockTM, il prodotto per il mais che ha avuto un successo notevole sul mercato americano ottimizzando la fertilizzazione dei suoli. Poiché molti lettori ce lo chiedono, tentiamo di spiegare bene come funziona questo inibitore della nitrificazione nel suolo. Come sapete, l’azoto apportato con i fertilizzanti in assenza di inibitori della nitrificazione viene più o meno rapidamente ossidato da ione ammonio a ione nitrito (NO2-) per effetto di batteri del genere Nitrosomonas. Lo ione nitrito viene a sua volta ossidato a ione nitrato per effetto di batteri del genere Nitrobacter. Questi processi biologici, benché abbiano un optimum termico tra 25° e 30°C, si avviano anche con temperature di 4°-5°C, il che significa che alle nostre latitudini il rischio di perdite di azoto nitrico è quasi sempre presente. Riassumendo ciò che abbiamo spiegato in un altro articolo, N-LockTM ha una azione batteriostatica che inibisce temporaneamente i batteri del genere Nitrosomonas, responsabili della trasformazione dell’azoto ammoniacale ad azoto nitroso: in questo modo, l’azoto rimane legato nel terreno sotto forma ammoniacale più a lungo con conseguente incremento dell’efficienza di utilizzo da parte della pianta. Per effetto di questo stabilizzatore, l’azoto ammoniacale è sempre prontamente disponibile per la pianta ( il mais ad esempio utilizza bene sia l’ azoto nitrico che quello ammoniacale), ed essendo chimicamente più affine ai colloidi rimane legato al terreno: conseguentemente si evitano le perdite e si riduce il carico ambientale di questo elemento con minori nitrati in falda e ossidi di N in atmosfera. L’ effetto inibente di N-LockTM consente di bloccare l’azione dei batteri del genere Nitrosomonas per 3 mesi. Questa capacità rappresenta il valore aggiunto del prodotto e la ragione vera del suo successo sul mercato agricolo americano.
Del resto, i benefici di N-LockTM sono documentati in molte pubblicazioni scientifiche soggette a revisione analitica e sostenuti da più di 40 anni di uso sul campo negli USA ed in altri Paesi. Due studi di ricerca hanno portato a termine analisi separate di set di dati estesi e combinati al fine di analizzare il potenziale agronomico e i benefici ambientali degli inibitori della nitrificazione, N-LockTM compreso. Le ricerche condotte da Jeffrey D. Wolt dal 1972 al 1996 principalmente su mais (ma anche su altre colture come grano e sorgo) hanno evidenziato che nel 75% dei casi, N-LockTM ha incrementato la ritenzione dell’azoto nel suolo nella zona radicale della coltura (+28%), ha indotto un aumento di produzione (+7%), diminuito la lisciviazione dell’azoto (-16%) e ridotto le emissioni di gas serra (-51%). Wolt ha concluso che gli inibitori della nitrificazione, come N-LockTM, devono essere considerati dagli agricoltori come uno strumento per aiutare a ridurre le perdite di azoto insieme alle migliori prassi di gestione agricola. Nel 2015 un altro gruppo di ricercatori (Quiao et al.) ha svolto una meta-analisi al fine di esaminare l’uso degli inibitori della nitrificazione proveniente da 62 pubblicazioni provenienti da studi di ricerca soggetti a revisione analitica dal 1984 al 2013. Essi avevano una portata mondiale e trattavano molte colture, tra cui l’orzo, il mais, il riso, gli ortaggi e il grano. Lo studio ha compreso 4 diversi inibitori della nitrificazione:nitrapyrin, diciandiammide, dimetilpirazolofosfato e carburo di calcio. Le fonti di azoto nello studio erano sia fertilizzanti sintetici sia concimi organici. Qiao e altri studiosi hanno scoperto che, mediamente in tutti gli studi, l’uso degli inibitori della nitrificazione ha diminuito le emissioni di gas serra del 44% e ridotto la lisciviazione del 47%. Il recupero di azoto da parte delle piante è incrementato del 58%. Durante l’analisi delle riduzioni nelle perdite applicate di azoto, vi è stata una riduzione cumulativa del 16.5% del rilascio totale di azoto nell’ambiente. Dato che è rimasta disponibile una quantità superiore di azoto per le piante, i ricercatori hanno stimato che – anche dopo aver preso in considerazione i costi di uso degli inibitori della nitrificazione – i ricavi degli agricoltori avrebbero un incremento dell’8.95% circa. (Prodotto chimico. Usare il prodotto con precauzione; per relativa composizione e numero di registrazione si rinvia al catalogo dei prodotti o al sito internet del produttore. Usare i prodotti chimici con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta, prestando attenzione alle frasi e ai simboli di pericolo e alle informazioni sul prodotto. TM Marchio registrato. Informazione pubblicitaria a cura di Dow AgroSciences)