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LISTINI INIMMAGINABILI

da | 23 Dic 2022 | NEWS

Listini riso

Listini bloccati, pochi scambi e clima natalizio nelle sedute di inizio settimana (leggi).

«IL CALDO HA RIDOTTO IL RACCOLTO»

Come consueto analizziamo il momento del mercato risicolo assieme ad un esponente del settore. Parliamo con Riccardo Garrione, risicoltore vercellese, che afferma: «La siccità non ha creato grossi danni nella nostra azienda, grazie anche ad un’ottima gestione da parte del consorzio nei momenti di carenza. Sicuramente abbiamo faticato di più degli anni passati a giungere a raccolto. Fortunatamente, tuttavia, siamo riusciti ad ottenerlo su tutta la superficie aziendale. Nella nostra azienda abbiamo vissuto cali produttivi e di resa alla lavorazione legati al caldo eccessivo. Questi si sono manifestati maggiormente nei risi lunghi A da interno. Tali varietà sono più legate al nostro clima abituale e quindi poco adatte alle straordinarie temperature vissute nella scorsa estate.»

«AUMENTERANNO I DISERBANTI»

«Alla luce di quanto avvenuto, ritengo che i prezzi siano sicuramente soddisfacenti in questo frangente. Va considerato però il forte aumento delle voci di costo. I concimi ed il carburante hanno fatto registrare crescite importanti, a causa del conflitto russo-ucraino. Tali aumenti ad oggi non sono rientrati, al contrario sembrano non essersi ancora arrestati. Anche la semente, già aumentata nella scorsa campagna, sarà sicuramente più costosa in questa, essendo legata inevitabilmente al prezzo del risone. Meno cresciuti i prodotti fitosanitari in questa annata, tuttavia mi aspetto che prossimamente anche questi possano aumentare, essendo attualmente sfalsati rispetto a risone e concimi.»

«LA FINE DEGLI AUMENTI ERA PREVEDIBILE»

«Riguardo all’attuale andamento dei listini – prosegue il risicoltore vercellese -, ritengo che la fase di stallo che stiamo vivendo si possa definire prevedibile. I prezzi, come detto, hanno raggiunto livelli ottimi in quasi tutti i comparti. Se ci riflettiamo bene, nella maggior parte dei casi si tratta di valori che noi risicoltori non eravamo neanche in grado di augurarci solamente una campagna fa. Queste alte valutazioni, inoltre, possono causare cali nel consumo finale del riso da risotto (Carnaroli e Arborio), il nostro prodotto di bandiera. Tale dinamica è da scongiurare a tutti i costi, essendo un fattore difficile da recuperare, basilare per la nostra risicoltura. Lo stop, dunque, era a mio modo di vedere fisiologico. La pubblicazione dei dati sulle disponibilità, maggiori di quanto previsto a fine raccolto, penso abbia dato una spinta al suo avvenimento».

«MI AUGURO CHE PREZZI REGGANO»

«Per il prossimo futuro mi auguro che i listini possano mantenersi sui livelli attuali, che ritengo soddisfacenti per tutti i gruppi merceologici. Anche i lunghi B, infatti, che continuano ad attestarsi su 50 €/q lordi, sono ben valutati. Questo prezzo storicamente è stato solo superato nella battute conclusive della scorsa campagna (quando arrivò a 60 €/q) ed in rarissimi casi in questa (i famosi 55 €/q di inizio mese), dunque non si può che vederlo come una valutazione importante per questo comparto.»

«LA FUTURA PAC PREMIA LA RISICOLTURA»

«Riguardo alla richiesta dell’industria di aumentare la superficie a riso fino a 250.000 ha per soddisfare il mercato – conclude il risicoltore -, ritengo che una spinta in positivo potrebbe arrivare dalla nuova programmazione Pac, che pare premierà la risicoltura sia nei pagamenti accoppiati sia tramite il prossimo Psr (che si chiamerà Psp, ndr). Ciò a patto che i prezzi si mantengano a buoni livelli.» Autore: Ezio Bosso. 

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