La pazienza è la virtù dei forti sembra suggerire il mercato in questo frangente. I listini sono ancora bloccati sulle valutazioni di settimana scorsa (leggi l’articolo), con il solo lieve passo indietro dei lunghi B, tornanti ufficialmente a 50€/q lordi.
Il documento emesso da Vercelli, inoltre, propone tutte voci nominali ed i soli “indica”, per giustificare la variazione, che vengono definiti poco scambiati come le voci del listino precedente.
POCHI SCAMBI, EQUILIBRIO SUL MERCATO
Poco commercio, dunque, in una settimana di mercato breve, essendo mancata la seduta di Mortara per il ponte dell’Immacolata. In questo periodo, sempre uno dei più complessi nel corso dell’annata di mercato, sono molte le incognite. Restare calmi ed attendere potrebbe rivelarsi la soluzione migliore. Così sembrano fare le parti in causa creando un equilibrio in un contesto di scarsità di scambi.
La domanda è poco propositiva come nelle scorse sedute. I produttori non sono presi dal panico dalle voci di cali nelle quotazioni e offrono a loro volta poco risone. Essi attendono che il compratore, che necessiti di acquistare, paghi senza difficoltà almeno quanto riportato a listino fino ad oggi.
EFFETTO DEI DATI PUBBLICATI DA ENTE RISI
I dati Ente Risi riguardanti il raccolto hanno chiaramente influito sull’attuale situazione. Tuttavia, la disponibilità di risone, seppur maggiore del previsto come abbiamo appreso, è poca, soprattutto nei lunghi A. Rimane da chiedersi quali potranno essere le necessità della domanda, anche perché i prezzi hanno raggiunto livelli impensabili solo un anno fa ed ora bisognerà capire anche come si evolveranno I consumi a tali cifre.
TONDI POCO TRASFERITI, LUNGHI B MOLTO IMPORTATI
Altro numero che potrebbe preoccupare i risicoltori è la percentuale di trasferito. Percentuale che in alcuni casi è inferiore rispetto agli anni passati, in particolare per i risi tondi. Qui i prezzi a listino sembrano i più traballanti, quasi virtuali. Va considerato, però, che questo dato non rappresenta l’acquistato. Infatti, vi sono vendite già concluse sulla base di ritiri lunghi, o contratti di coltivazione in essere già dalla scorsa campagna. Non sappiamo con esattezza, dunque, quanto riso sia ancora vendibile e quanto sia stato comprato nei precedenti mercati.
Altra incognita è il comportamento dell’industria in materia di importazioni, per i tondi ma soprattutto all’interno del comparto maggiormente “internazionale” dei risi “indica”. Qui il decadimento dei dazi influirà sicuramente. Pertanto, quest’ultimo gruppo varietale è rimasto ancorato ai 50 €/q lordi, proposti anche attualmente dai pochi compratori esistenti. I 55 €/q lordi, riportati a listino nelle scorse sedute, pare fossero stati effettuati solo da poche riserie e per poche partite, il valore attuale rispecchia maggiormente la realtà di mercato.
I PREZZI REGISTRATI NELLE COMPRAVENDITE
Oltre a questo prezzo, gli operatori ci riportano i valori realmente registrati in sala di contrattazione per tutte le voci a listino, seppur basati su poche trattative, affermando che il gruppo Arborio ed i tondi Centauro e Selenio sembrano le varietà maggiormente scambiate in questo frangente. Per il primo si parla sempre di 110 €/q lordi massimo, anche se attualmente pare vengano contestati con più facilità i problemi di resa, già al 56-57% in giù. Per i secondi si parla di 75 €/q lordi per Centauro, cifra difficilmente ottenibile con altri tondi generici (tra i 65 e i 70 €/q lordi), e 80 €/q lordi per Selenio. Pressoché stabili gli altri risi lunghi A, con scambi quasi nulli per il gruppo Carnaroli (a 140 €/q lordi il classico e 130 €/q lordi i similari) e alcune varietà dei generici (a 80 €/q lordi), tra cui il più richiesto sembra essere Leonardo.
L’ECCEZIONE BARONE
Unica eccezione rimane Barone, sempre per la sua grande versatilità in riseria, che gli permette di essere ricercato anche a 95 €/q lordi con pagamenti lunghi e rese ottime, altrimenti 90 €/q lordi come gli altri risi Roma. Sempre a 90 €/q lordi i gruppi Baldo e S.Andrea. Autore: Ezio Bosso
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