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L’INDUSTRIA NON HA FAME DI RISO

da | 22 Lug 2020 | NEWS

tondi

Ieri penultima riunione alla Borsa Merci di Vercelli. Il mercato pare essere già in vacanza, ci sono pochissime richieste d’acquisto per tutte le varietà. Si procede comunque con ottimismo. «Solitamente il mese di luglio è sempre stato un mese di lavoro poiché comprendeva anche gli ordini di Agosto, mese di chiusura delle riserie – spiega Stefano Pezzoni, pubblico mediatore (http://www.reschiriso.it/) –. Quest’anno invece tutto è cambiato a causa dell’emergenza sanitaria, ove si è lavorato in Marzo e Aprile e adesso si smaltiscono le scorte. Scorte che sia per i clienti finali sia per le riserie in termini di risone, sembrano sufficienti per arrivare a nuovo raccolto. Da qui, il luglio molto sottotono. La situazione inoltre non è solo relativa all’Italia ma tutta Europa in generale e verosimilmente anche mondiale, tant’è che nelle ultime settimane prevalgono i segni negativi sui prezzi delle principali varietà export che comunque restano più alti dello scorso anno a pari data. I ritmi delle importazioni di riso extra UE in Europa sono blandì e l’incertezza regna sovrana a causa di un possibile ritorno dell’emergenza sanitaria in autunno». (Avviso)

Prezzi in ribasso

Dando un’occhiata ai dati dell’Ente Nazionale Risi, questa settimana i trasferimenti dei produttori hanno riguardato «21.460 tonnellate di risone, di cui 9.043 di “lunghi B”, 7.418 di “medi/lunghi A” e 4.999 di “tondi”. ” Nel corso dell’attuale campagna il volume totale trasferito ammonta a 1.475.776 tonnellate, in aumento di 88.621 tonnellate (+6%) rispetto a un anno fa. Rimangono da collocare 76.445 tonnellate». Secondo l’Associazione Risicoltori Piemontesi (http://www.risicoltori.it/): «Purtroppo quasi tutti i prezzi sono in ribasso. Pochissime, se non addirittura assenti, le transazioni. Alcune riserie continuano a proporre i contratti in campo per la nuova campagna di Indica a 30/31/32 € qle». Attualmente la maggior parte delle varietà sono segnate come non quotate.  «L’unico comparto che ha ancora una certa domanda è l’Indica – dichiara il Consorzio Vendita Risone Società Cooperativa di Vercelli – che è commercializzabile a 35 €/qle con picchi toccati a 37 €/qle con pagamenti più lunghi. Il Ribe è bistrattato, non si registra alcun compratore, mentre sottili spiragli per i tondi a 35 €/qle; leggermente più cercato il Selenio a 38 €/qle. I risi da interno sembrano vivere una andamento similare con poca merce disponibile ma anche pochissime richieste».(Avviso)

Mercato del lungo A pesante

«Per il Lungo A, mercato molto pesante tra 33/35euro al qle – aggiunge Andreea Lazar, mediatrice del vercellese – Per il tondo, nonostante il prezzo dovrebbe essere stabile a 35euro, le poche vendite vengono fatte tra 30 e 32/33euro». Rivediamo con Giovanni Migliavacca, mediatore del milanese, i prezzi nello specifico: «I mercati di esportazione: tipo Ribe a 35€/qle; gli Originari a 35€/qle ma invendibile se non a 32€/qle; Selenio a 38€/qle; Lunghi B a 35€/qle; Baldo e similari fermi a 50€/qle con poca richiesta e disponibilità. I mercati di interno: Arborio, Volano e similari stabili a 48€/qle; Carnaroli a 50€/qle e similari a 48€/qle poco cercati; Roma, Barone, S.Andrea e similari stabili a 50€/qle ma finiti; Vialone Nano sempre in crisi a 54€/qle. Per i risoni Bio e i sottoprodotti i prezzi di mercato rimangono invariati rispetto alle settimane precedenti». Autore: Martina Fasani

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