Sulla Borsa Merci di Vercelli prima quotazione per il Lungo B, a 317-336 euro/tonnellata; l’ultima quotazione di fine giugno era di 370-380 euro/tonnellata. Non sono ancora quotate le altre varietà: ci si aspetta un calo dei prezzi nei prossimi giorni e un successivo loro aumento una volta concluso il periodo del raccolto. Si evidenzia comunque un forte interesse da parte dell’industria verso tutti i risi che si presentano sul mercato e la qualità del prodotto sembra essere mediamente discreta. I campioni pervengono in quantitativi accettabili, consentendo di mettere in atto valutazioni di qualità e prezzo, come ogni anno nella seconda decade di settembre ma, in ordine ad una valutazione più obiettiva del raccolto, sarà necessario attendere ottobre. Di seguito si riportano alcune tendenze, premesso che i dati sui raccolti sono, allo stato attuale, ancora insufficienti per fornire indicazioni più obiettive sul gruppo dei Medi, Lungo A, Tipo Ribe e S. Andrea. Per quanto riguarda i Tondi, Centauro e Sole CL oscillano sui 370 €/tonnellata; per il gruppo dei Lunghi A, Luna CL tocca i 350 €/tonnellata; Arborio e Volano i 430 €/tonnellata; il Gruppo dei Lunghi B si attesta in media sui 350 €/tonnellata.
Prezzi del risone: i dati
In termini di prezzi, questi si modulano sulla base delle esigenze delle industrie e i contratti di coltivazione individuati nei mesi di febbraio e marzo serviranno inizialmente come base per le quantità non a contratto.
I prezzi del risone, in termini assoluti, risultano superiori a quelli raggiunti un anno fa e si prevedono ulteriori aumenti.
Commenta così Vincenzo Antonino, Consulente Tecnico C.A.P. Nord Ovest: «Difficile, ad oggi, fare previsioni di mercato: le Industrie dispongono di pochissima merce e resistono, pochi risicoltori hanno iniziato la raccolta con i precoci e qualche varietà per l’interno, ma al momento nessuno è disposto a svendere ed aspettano trattative; il raccolto è buono e la qualità è eccellente. Diversi hanno fatto contratti ed altri aspettano trattative serie».
I trasferimenti di risone risultano finora in diminuzione, se comparati a quelli della precedente campagna: il totale trasferito, 53.233 tonnellate, risulta in calo del 16% rispetto allo scorso anno. Sui mercati internazionali sono in crescita il Pakistan 5% (+15 dollari, a 375 dollari/tonnellata), il Vietnam 5% (+10 dollari, a 420 dollari/tonnellata) e il Thai 100%B (+1 dollaro, a 392 dollari/tonnellata). Sui mercati esteri: Ribe a 360 €/tonnellata, Loto a 370 €/tonnellata e Augusto a 380 €/tonnellata, gli Originari a 380 €/tonnellata, il Selenio a 550 €/tonnellata e il Centauro con il Balilla a 380 €/tonnellata, i Lunghi B a 350 €/tonnellata, Baldo con suoi similari a 380 €/tonnellata.
Soprattutto c’è il timore che la PAC, con il rafforzamento degli impegni ambientali, sconvolga il ruolo dell’Unione Europea che rischierebbe di passare da esportatore ad importatore di cereali, con una maggiore dipendenza dalle importazioni da paesi extra UE. La situazione internazionale vede prezzi globalmente interessanti a causa delle massicce importazioni in Europa, fortunatamente rallentate da tassi costantemente elevati, dall’impennata dei prezzi delle materie prime e dei costi di trasporto che sono quadruplicati, nonostante i segnali di declino. Sui mercati esteri: Ribe a 360 €/tonnellata, Loto a 370 €/tonnellata e Augusto a 380 €/tonnellata, gli Originari a 380 €/tonnellata, il Selenio a 550 €/tonnellata e il Centauro con il Balilla a 380 €/tonnellata, i Lunghi B a 350 €/tonnellata, Baldo con suoi similari a 380 €/tonnellata.