Si rivitalizza il consumo di riso ma non quello di risotto. La notizia è di fonte industriale e filtra attraverso la stampa specializzata, che riferisce come la «crescente attenzione al benessere così come l’aumento delle intolleranze alimentari fanno salire il gradimento del riso. L’industria, dal canto suo, sta raccogliendo le opportunità offerte dal mercato». Così scrive Food e sarebbe una buona notizia se le strategie commerciali non penalizzassero il prodotto nazionale: secondo il giornale, infatti, l’industria risiera sta «proponendo diverse varietà, come i risi esotici che ben si prestano a un uso creativo in cucina, e nuove modalità di consumo: ne sono un esempio le monoporzioni pronte in pochi minuti, ideali per il consumo fuori casa, che sdoganano il riso dal suo tradizionale impiego nei risotti». Insomma, il risotto è “vecchio” secondo l’industria e secondo i giornali che ne amplificano il messaggio. Questa è la nuova tendenza, supportata da queste statistiche: «secondo i dati Iri su totale Italia iper+super+lsp a.t. 2014, il mercato ha evidenziato un segno negativo a volume (-1,3%), avanzando del 3,8% a valore, per oltre 255 milioni di euro. L’andamento a più velocità dei diversi segmenti, tuttavia, la dice lunga su quali siano i trend di consumo emergenti. Il riso normale, che rappresenta ancora la parte preponderante delle vendite, è l’unico a perdere posizioni a volume (-3,9%), pur guadagnando un 2,2% a valore, mentre il parboiled, il secondo segmento per importanza, acquista +0,2% nelle quantità e + 1,5% in fatturato. Ad avanzare decisi sono invece i risi benessere, che registrano trend di crescita a doppia cifra (+25,1% a volume e +25,5% a valore) e gli altri risi (+6,5% a volume e +6,7% a valore)».A commentare quese cifre è chiamato Pasquale Peluso, marketing manager Flora di Colussi, secondo il quale il riso bianco continua a rappresentare i 2/3 del mercato «ma mostra ormai un trend progressivamente negativo dal 2011, mentre i segmenti più legati al mondo salutistico e alla cucina etnica sono in crescita in modo costante nell’ultimo triennio. Le maggiori criticità sono legate al consumo classico del riso, cioè per la preparazione tradizionale dei risotti, che richiedono lungo tempo e una buona competenza, mentre le nuove destinazioni d’uso, come la cucina etnica o il consumo per contorni, unite al trend positivo sul salutistico, rappresentano le maggiori opportunità». E il risotto è servito. (29.03.15)
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost