Mercato negativo sotto ogni profilo per il riso italiano. I listini sono congelati su valori medio-bassi, gli scambi languono, gli stock”pesano”, l’export crolla e le importazioni aumentano. L’ultimo report dell’Ente Nazionale Risi (SCARICA IL DOCUMENTO) parla fin troppo chiaro: le vendite sul mercato europeo in un anno sono calate quasi del 6% (-13% sul lungo B), i trasferimenti al 18 ottobre fanno segnare un -3% (in flessione, ancora il lungo B e il parboiled) mentre si comporta molto bene il tondo, peraltro “esploso” nelle semine di primavera. A preoccupare, oltre alle importazioni che confermano il loro trend (+14% in Europa nel 2015/2016 e -15% nel nostro Paese nel 2016/2017) e incoronano la Cambogia come primo fornitore dell’Unione, è l’export italiano di riso, che fa registrare un autentico crollo (-33%) mentre calano debolmente le esportazioni complessive dell’Europa. L’unico dato che manca, in questo scenario che parrebbe consigliare ai risicoltori di vendere senza tirare troppo sul prezzo, sono proprio i dati relativi al raccolto, ormai agli sgoccioli. Tutti si chiedono quando verranno diffuse le stime dell’Ente Risi. (Foto piccola: il logo dell’Ente Risi. Foto grande di Andrea Cherchi, Vercelli)
CRESCONO LE RESE IN SPAGNA
Crescono le rese in Spagna, dopo le due annate di grande siccità, oltre che le aree risicole