La Direzione Generale della Commissione Agricoltura Ue ha lanciato il 20 luglio un osservatorio sui mercati dei cereali, dei semi oleosi e di quelli proteici che viene ad aggiungersi agli osservatori già esistenti, del latte, della carne e dello zucchero e servirà a portare maggiore trasparenza e analisi a un settore chiave per l’agricoltura europea.Obiettivo degli osservatori è quello di aiutare il settore agricolo europeo ad affrontare in modo più efficace la volatilità del mercato e garantire una maggiore trasparenza condividendo dati di mercato e analisi a breve termine.
L’osservatorio del mercato delle colture è costituito da organizzazioni rappresentate da 23 esperti di mercato individuali provenienti da differenti fasi della catena di approvvigionamento dei chicchi e cioè agricoltori, commercianti, industrie di prima trasformazione e industria di seconda trasformazione. Questo consiglio di esperti di mercato si riunirà due volte all’anno, presieduto dalla Commissione. In media l’Ue esporta ogni anno oltre 40 milioni di tonnellate di cereali, corrispondente a un valore di esportazione di oltre 10 miliardi di euro. Il tema dei prezzi, dei dati produttivi e della loro trasparenza è molto sentito nel settore risicolo e divide da sempre produttori agricoli e industriali. Il tema è reso scottante anche dalla riforma – in itinere – delle Borse merci. Per quello che emerge ora da Bruxelles, è improbabile che questo nuovo osservatorio modifichi la situazione di opacità che vede i risicoltori in posizione svantaggiata rispetto all’industria.