«Non c’è nessun regolamento pubblicato, il che significa che non ci sono sanzioni». Cezary Zimniewski non usa giri di parole per raffreddare la gioia degli italiani sulle “sanzioni” a Myanmar che dovrebbero fermare le importazioni. Classe 1961, socio della Schepens & Co, che ha sedi in Belgio, Polonia e Hong Kong, è l’uomo che ha rotto il monopolio statale dell’import in Polonia nel 1990. Lavora con Schepens & Co, leader mondiale, dal 1994 e ha aperto mercati come la Federazione Russa, la Bielorussia, l’Ucraina e il Kazahstan al riso americano e asiatico. Dal 2004 – malgrado la crescente concorrenza asiatica – si specializza nella vendita di riso italiano e greco nell’Est Europa. Tratta anche riso della Cambogia – anzi, ha aperto le esportazioni di riso cambogiano verso l’Ue e la Russia dal 2006 e vende riso pakistano e tailandese, compreso il fragrans vietnamita ai mercati dell’Ue – come pure quello di Myanmar e ci scrive per smentire che l’Europa stia veramente chiudendo all’import birmano (leggi l’articolo).
«L’Ue sta lavorando sulle sanzioni contro undici esponenti della giunta che governa l’ex Birmania – ci dichiara – e non vuole danneggiare la popolazione, quindi ha optato per sanzioni selettive indirizzate contro le aziende controllate dalla giunta. Ma in sostanza si parla solo di una decina di ufficiali e di due aziende. Un po’ poco per sperare in uno stop delle importazioni. Anzi, credo che proprio grazie agli errori italiani siano cresciute quelle di riso japonica che stanno danneggiandovi»
Zimniewski ci invita a esaminare il DOCUMENTO EUROPEO SULLE RESTRIZIONI e sottolinea che esso «non prevede sanzioni sul commercio di Myanmar». Secondo l’importatore, «l’Ente Risi che ha spinto la commissione Ue a rinunciare al dazio d’importazione per il riso di tipo indica da Myanmar e Cambogia ha creato più danni che benefici all’industria italiana del riso, perchè molti importatori hanno cambiato le loro importazioni dal tipo indica al grano medio e i mercati europei hanno scoperto così nuove varietà d’importazione. Le importazioni duty free da Myanmar e Cambogia riprenderanno dal 20.01.2022 senza limiti. A mio avviso, l’industria risicola italiana e gli agricoltori italiani dovrebbero avere una visione più obiettiva di ciò che sta accadendo, al fine di coltivare le varietà che stanno dando buoni margini, piuttosto che competere con le origini asiatiche, dove la battaglia è persa già in partenza». Se la si vuole vincere, aggiunge, «ci sono altre questioni da mettere sul tavolo come sta facendo l’Ue, a partire dal MRL dei residui di pesticidi». L’importatore fa notare infine che il riso vietnamita è già esente da dazi nell’ambito dell’accordo FTA UE-Vietnam (da agosto 2020) che le spedizioni «non solo di riso profumato dal Vietnam all’Ue ma anche di altre varietà» stanno aumentando.