La Commissione si rifiuta di difendere il riso japonica europeo. Al Consiglio Agricoltura e Pesca dell’Ue che si è svolto lunedì a Bruxelles la delegazione italiana ha evidenziato la difficile situazione del settore risicolo nazionale e ha invitato la Commissione a monitorare con attenzione, dato il constante aumento, le importazioni a dazio zero di riso japonica dal Myanmar, l’ex Birmania. Secondo l’Ente Risi, il flusso nasconderebbe l’importazione di risi indica dalle caratteristiche simili al tipo japonica e in ogni caso andrebbe a impattare su un settore strategico per l’Europa, poiché il riso japonica è la tipologia tradizionale delle nostre zone. Inoltre, l’incremento delle importazioni si scontrerebbe con la clausola di salvaguardia che prevede il ripristino dei dazi ordinari sul riso indica dei PMA. Molti motivi per volerci veder chiaro, e invece il Commissario Hogan (nella foto) ha dichiarato che è ancora troppo presto per capire se l’importazione di riso japonica dal Myanmar verso l’UE rappresenta un pericolo tale da attivare misure di salvaguardia. Secondo Hogan per giustificare un intervento occorre che sia accertata una seria minaccia al reddito dei produttori, minaccia che ad oggi l’Ue non ravvisa. Autore: Luciano Pellegrini
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost