C’è anche la Popillia Japonica, il coleottoero di origine giapponese ormai diffuso a livello mondiale, tra i principali agenti infestanti la cui lotta viene indicata come prioritaria dell’Unione Europea: in Italia ha fatto il suo ingresso nel 2014, nella zona del parco del Ticino, tra Piemonte e Lombardia, e da qualche anno ha cominciato anche ad attaccare le risaie. Insieme a lei sono indicati anche gli altri agenti infestanti (si veda l’elenco qui sotto). L’Unione Europea ha deciso di stilare questo elenco poiché la globalizzazione e i cambiamenti climatici stanno ridisegnando il paesaggio della distribuzione degli organismi nocivi per le piante. Tale tendenza rappresenta una minaccia per gli ambienti naturali e quelli coltivati, per la produzione agricola e quella forestale, per gli ecosistemi e per la biodiversità nel territorio dell’Unione europea. Nell’ultimo decennio l’UE si è trovata di fronte a diversi focolai infettivi su larga scala di nuovi organismi nocivi alle piante che hanno avuto un impatto significativo, come Xylella fastidiosa e Hymenoscyphus fraxineus (fungo che provoca l’ingrigimento ed essiccazione della pianta). In tale contesto la legislazione fitosanitaria dell’UE è stata rivista con l’adozione del Regolamento (UE) 2016/2031, comunemente noto come regime fitosanitario, che entrerà in vigore nel dicembre 2019. Tra le misure incluse in tale legislazione vi è l’istituzione di un elenco degli organismi più pericolosi già esistenti nell’elenco generale UE degli organismi da quarantena. L’elenco è basato sulle valutazioni d’impatto condotte da Efsa e dal Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea su una serie di organismi nocivi individuati dalla Commissione. Le valutazioni hanno preso in considerazione tutta una serie di indici: l’impatto sulla resa delle colture; i danni agli scambi e il costo delle misure di controllo; le conseguenze sociali come la disoccupazione, la riduzione della sicurezza e della disponibilità di alimenti; l’impatto sui paesaggi e sul patrimonio culturale; e i danni all’ambiente come la riduzione della biodiversità e dei servizi ecosistemici. I nocivi sono stati poi classificati in base al punteggio attribuito loro in rapporto ai diversi criteri. Per ciascuno degli organismi nocivi in elenco gli Stati membri dell’UE dovranno effettuare sondaggi annuali, redigere e tenere aggiornato un piano di emergenza, effettuare esercitazioni di simulazione, emanare comunicazioni al pubblico e, se un organismo nocivo è presente sul loro territorio, adottare un piano d’azione per la sua eradicazione. Ciò significa che il territorio dell’UE dispone di una strategia preparatoria coordinata e armonizzata per proteggere l’agricoltura, l’ambiente e l’economia da pericolosi organismi nocivi.
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost