L’Ente Risi replica all’Antitrust, che lo aveva accusato di violare la concorrenza a beneficio dell’industria con un parere pubblicato da Risoitaliano (http://www.risoitaliano.eu/lantitrust-ente-risi-e-borse-contro-la-concorrenza/), con questo comunicato stampa firmato dal direttore generale Roberto Magnaghi (foto piccola): «Con riferimento alle osservazioni formulate dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, senza entrare nel merito delle criticità tecniche evidenziate, si formulano le seguenti precisazioni relativamente alle considerazioni dalla stessa Autorità espresse nei confronti dell’Ente Nazionale Risi.
1) La composizione delle Commissioni prezzi operanti presso le Sale Contrattazione Merci è stabilita con regolamento delle Camere di Commercio territorialmente competenti e non in base allo statuto dell’Ente che sul punto nulla dispone, che determinano il numero dei componenti le Commissioni e le categorie che devono esservi rappresentate.
Questo impianto regolamentare, non consente di affermare che l’equilibrio tra le diverse categorie rappresentate nella Commissioni prezzi sia, o possa essere, alterato dalla “presenza ultronea” di un rappresentante dell’Ente Nazionale Risi: la presenza di quest’ultimo, infatti, oltre ad essere solo eventuale e prevista per le sue prerogative tecniche, è accompagnata da quella di altri rappresentanti scelti dalla Camere di Commercio tra le varie categorie “in modo da garantire il più efficace contraddittorio”.
Eventuali squilibri nella composizione della Commissione prezzi potranno quindi dipendere dalle Camere di Commercio che quelle Commissione hanno nominato, ma non certo dalla presenza del rappresentante dell’Ente Nazionale Risi.
2) Inoltre, l’affermazione dell’Autorità Garante circa il fatto che il meccanismo di formazione dei prezzi del riso presso le Borse Merci sia esposto al “rischio di azioni coordinate da parte degli operatori dell’industria di trasformazione, concentrati e presumibilmente sovra stimati”, e che questo rischio si concretizzi “attraverso la presenza di un esponente dell’Ente Nazionale Risi”, si fonda di tutta evidenza sul presupposto implicito che all’interno dell’Ente Nazionale Risi esista una sovra-rappresentatività di quegli stessi operatori dell’industria di trasformazione.
Tale presupposto implicito si rivela fallace se si considerano le norme che sovraintendono alla composizione e alla nomina dei membri del Consiglio dell’Ente che prevedono che il Consiglio di Amministrazione sia nominato “in maniera da assicurare una calibrata rappresentanza delle due componenti della filiera” (agricoltori ed industriali).
Questa disposizione, e la sua rigorosa applicazione da parte del Ministero, esclude a priori l’esistenza del rischio paventato dall’Autorità Garante.
A ciò si aggiunge la specificazione che a partecipare alle riunioni delle Commissioni prezzi presso le sale contrattazioni merci delle Camere di Commercio non sono i rappresentanti del Consiglio di Amministrazione, bensì dipendenti dell’Ente nominati con atto di gestione dal Direttore Generale nelle loro qualità di tecnici di settore. In ogni caso una mancata partecipazione da parte dei dipendenti dell’Ente alle summenzionate commissioni prezzi non comporterebbe alcuna modifica nello svolgimento delle attività previste dallo Statuto dell’Ente». (29.01.15)