«Devo fare i complimenti all’Ente Risi, perché sono l’unica istituzione in grado di fare lobbying in agricoltura». A esprimere questo giudizio non è un risicoltore ma un esperto di mercati come Mario Boggini, una vita nei consorzi e adesso vicepresidente della commissione prezzi della Granaria di Milano. Una dichiarazione che ha inorgoglito Roberto Magnaghi (che ha riorganizzato e gestito l’Ente, sotto i presidenti Garrione e Carrà, ed oggi sotto la presidenza Bobba) e Cesare Fedeli (presidente di Milano Sementi), relatori al convegno Coldiretti di oggi su “Il futuro delle commodity”.
Il direttore dell’Ente Risi ha descritto i problemi della filiera risicola mettendo in dubbio che il riso possa essere equiparato alle commodities, in quanto non indifferenziato né fungibile. Sulla stessa lunghezza d’onda il risicoltore Fedeli, presidente di Milano Sementi, il quale ha sottolineato il ruolo del patrimonio genetico della risicoltura italiana, che rifornisce anche, sul fronte sementiero, le agricolture di Paesi extraeuropei. Se Fedeli ha insistito sulla necessità di difendere questo patrimonio dall’invasione delle multinazionali, Magnaghi è tornato a chiedere l’automatismo della clausola di salvaguardia e il rispetto della reciprocità, laddove l’Europa è di manica larga nel concedere tariffe agevolate all’importazione di prodotti coltivati utilizzando principi attivi vietati in Italia. Al convegno si è parlato diffusamente dei mercati di mais e grano: un’ampia cronaca sarà pubblicata su www.granoitaliano.eu Scarica 07-05-2024 Convegno COLDIRETTI Il Futuro delle Commodities
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