Il Governo del Regno Unito ha deciso di non avvalersi della possibilità di chiedere una proroga del periodo d transizione della Brexit che pertanto, terminerà il 31 di- cembre 2020 e secondo l’Ente Risi il nostro prodotto rischia grosso. «Il periodo di transizione serviva per raggiungere un accordo di libero scambio tra il Regno Unito e l’Unione europea, ma i sei mesi rimasti sembrano davvero pochi perché ciò possa accadere – spiega Enrico Losi, responsabile dell’area mercati -. A partire dal 1° gennaio 2021 si applicheranno le regole del WTO l’Organizzazione mondiale del commercio, che prevedono dazi e dogane». Il Governo britannico ha già fissato i dazi alle importazioni che applicherà dal 1° gennaio 2021, come si evince dalla tabella dell’Ente Risi. Risoitaliano aveva lanciato l’allarme il 18 luglio con una nota Airi.
Londra ha già annunciato che dopo il 1° gennaio 2021 il Regno Unito applicherà il sistema delle preferenze tariffarie generalizzate dell’Ue agli stessi Paesi che ne beneficiano attualmente e, inoltre, sta cercando di riprodurre i termini degli accordi commerciali esistenti nell’Ue nell’ambito dei suoi nuovi accordi commerciali con altri Paesi.cConsiderato che dopo Francia e Germania, il Regno Unito rappresenta il terzo mercato di sbocco per il riso italiano nell’ambito dell’Unione europea, è di vitale importanza che si scongiuri l’applicazione dei dazi per il riso. Circa il 70% delle vendite italiane nel Regno Unito riguarda il riso Tondo, per a maggior parte destinato alla seconda trasformazione industriale, circa il 20% riguarda il riso Medio e Lungo A, in gran parte relativo a varietà di riso tradizionali taliane per la preparazione del risotto e il restante 10% riguarda il riso Lungo B. (Avviso)
«Per mantenere gli attuali flussi commerciali degli operatori italiani, che riguardano circa 70.000 tonnellate annue di prodotto, base lavorato, l’auspicio è un nuovo accordo di libero scambio sancendo che «la mondatura, la macinatura parziale o totale, la pulitura e la brillatura di cereali e riso» non sono tali da conferire origine e ciò per attribuire origine stessa al solo prodotto agricolo (così come ndicato nel Protocollo 1 dell’accordo bilaterale Ue-Vietnam). In quel modo il riso importato nel Regno Unito non potrà essere rivenduto nell’Ue in esenzione da dazio» spiega Losi sul Risicoltore. (Avviso)