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L'ENTE RISI: LA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA NON E' SCONTATA

da | 16 Lug 2014 | NEWS

Cambogia

«Siamo di fronte a un cambiamento strutturale e non congiunturale della nostra risicoltura. Come sempre avviene in momenti come quello attuale, c’è chi sostiene che non si sta facendo nulla e che non ci siano informazioni. Prende il sopravvento la spinta emotiva. Storia vecchia quanto il mondo, quando le cose vanno bene è un caso, quando non vanno come si vorrebbe è colpa degli altri». Inizia con uno sfogo l’editoriale di Paolo Carrà su Il Risicoltore in distribuzione in questi giorni. Un documento che, per i tempi in cui arriva nelle case dei risicoltori, rischia di trasformarsi in una secchiata di acqua gelida sulle proteste in corso e che riflette alcune tensioni cresciute nelle ultime settimane all’interno della filiera in crisi, le medesime che hanno condotto la Coldiretti a chiedere una “revisione” dell’Ente Risi. Il presidente ricorda che «a lanciare per primo l’allarme importazioni dai Paesi Meno Avanzati è stato l’Ente Nazionale Risi ad agosto dello scorso anno» e che solo « grazie alle insistenze delle nostre istituzioni, è iniziato un continuo monitoraggio delle importazioni da parte della Commissione dell’Unione europea allertata dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali». Carrà menziona il dossier italiano – quello prodotto dal Mise ma divulgato solo da Risoitaliano, come ha rilevato recentemente il Sole 24 Ore – e ammette che «non è scontato che l’Unione Europea concederà la clausola di salvaguardia, come le autorità italiane stanno richiedendo, oppure fisserà un contingentamento delle importazioni per fermare la grande voragine di traffici a dazio zero»: un riferimento alla strategia del doppio binario messa in cantiere da Italia e Spagna e sulla quale vi abbiamo già ragguagliato. Secondo Carrà «il documento predisposto per denunciare la situazione in atto è il frutto di una attenta e puntuale raccolta e analisi dei dati che, se saranno verificati dai servizi della Commissione, non potranno fare altro che mettere in luce la situazione difficile in cui si trova il mercato dell’indica». Tuttavia anche il presidente dell’Ente Risi non si fa soverchie illusioni: «Dobbiamo considerare che la Commissione europea nell’esame del dossier terrà conto anche del contesto politico europeo in cui stiamo vivendo. I Paesi PMA godono di una protezione politica e vengono considerati destinatari di misure di sostegno alle loro economie e per di più ci troviamo, a elezioni europee appena concluse, con l’esecutivo non ancora definito». Insomma, c’è molto da lottare… (15.07.14)

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