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L’ENTE RISI CONTRO I FURBETTI DELL’ACCOPPIATO

da | 23 Gen 2022 | NEWS

Carrà Nuova Pac
Il riso ha le carte in regola per continuare ad essere sostenuto anche nella nuova Pac. Non mancano le preoccupazioni, ma il presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà, non è pessimista. Anche se lancia un allarme contro quelli che potremmo chiamare i furbetti dell’aiuto accoppiato.

Cosa è successo da dicembre a oggi?

Che il governo ha presentato il PSN e gli ecoschemi a Bruxelles e attende una risposta. Ci auguriamo che la proposta italiana sia accolta. Il riso subirà un taglio importante dell’aiuto di base come abbiamo già descritto.

Cosa avete ottenuto per ridurre le perdite dei risicoltori italiani?

Avevamo evidenziato la forte penalizzazione per il settore e pertanto avevamo sostenuto la necessità del mantenimento dell’aiuto accoppiato e proposto – come prevede il regolamento comunitario – un ecoschema ad hoc, come del resto avete scritto con un budget intorno ai 40-50 milioni di euro, così da disporre tra aiuto accoppiato ed ecoschema di circa 73-83 milioni di euro. Il ministero ha preferito per ragioni tecniche e di opportunità proporre solo un aiuto accoppiato che recepisse interamente quest’istanza e che dal documento PSN risulta di circa 74 milioni di euro. Siamo soddisfatti, se, ovviamente, non ci saranno sorprese.

Cosa temete?
Prima di tutto bisogna aspettare l’ok della Commissione Europea la quale dovrà esprimersi su tutto il PSN della nuova Pac. Poi sarà a mio avviso necessario evitare fenomeni speculativi e quindi individuare dei criteri preferenziali per le zone storicamente vocate a riso, per evitare che spuntino aziende risicole chissà dove e solo per incassare l’accoppiato. Si tratta cioè di ripercorrere la strada fatta nel passato con l’individuazioni di zone diverse, tra cui quella “storica” riceveva l’intero aiuto, mentre le altre lo ricevevano decurtato.

Il governo prevede anche altre misure che possono interessare un’azienda risicola, come quella sulla biodiversità. Che fine fanno?

Le misure sulla biodiversità della risaia da sempre sono presenti nei P.S.R. e quindi di competenza regionale. Questo P.S.N. prevede che vengano trasferiti sul secondo pilastro della nuova Pac ulteriori 44 milioni che le Regioni Piemonte e Lombardia devono utilizzare nei 5 anni unitamente ai propri fondi per alcune misure sulla biodiversità in risaia. E’ necessario ora, intervenire sulla scorta di quanto è già successo. Per esempio, in Piemonte non tutte le domande dei risicoltori sono state accolte per questioni legate alle graduatorie. E’ importante adottare un sistema di procedure di accesso che dia a tutti l’opportunità di aderire alla misure per la biodiversità in risaia, senza escludere nessuno. I risicoltori dovranno poter contare sull’aiuto di base, sull’aiuto accoppiato, sui P.S.R. per cercare di compensare in parte le perdite.  Su questo lo stesso assessore Protopapa si è reso disponibile al confronto e le organizzazioni di categoria dovranno fare i loro passi. Ente Risi quale organo tecnico contribuirà come nel passato a dare il proprio supporto.
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