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L’ENTE RISI CONTRO BRUXELLES

da | 2 Mar 2018 | Internazionale

Il Presidente dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà denuncia l’immobilismo della Commissione europea di fronte alle prove che le importazioni a dazio zero dai PMA alimentano traffici poco chiari e non aiutano i contadini dei Paesi Meno Avanzati. «Mentre noi lavoriamo a testa bassa affinché, nell’ambito della richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia alle importazioni a dazio zero dalla Cambogia, vengano superate le osservazioni, talvolta pretestuose, avanzate dai servizi della Commissione europea, gli stessi cambogiani ammettono di avere un problema di accaparramento delle terre a danno degli agricoltori – confermando quanto emerso nel report pubblicato dalla società Development Solutions per conto della Commissione europea – e di contrabbando di riso vietnamita che viene spacciato come cambogiano» puntualizza Carrà.  

L’affermazione del Presidente Carrà si riferisce a quanto emerso sul sito statunitense www.voanews.com che ha fornito informazioni circa il contenuto di un rapporto pubblicato recentemente dalla Federazione del riso della Cambogia (Cambodia Rice Federation).

Il rapporto, che presenta una lista dei problemi riscontrati all’interno della stessa Federazione e del settore nel suo complesso, fornisce una panoramica sul malfunzionamento e la fragilità di un settore fondamentale per la società e l’economia della Cambogia che nel 2017 ha potuto contare su un aumento del 17,3% dell’export rispetto all’anno precedente, attestatosi a circa 700.000 tonnellate, ma ancora lontano dai livelli raggiunti da Vietnam e Thailandia che, nello stesso anno, hanno esportato rispettivamente 6 e 11 milioni di tonnellate di prodotto.

Nel rapporto sono state sollevate preoccupazioni sull’utilizzo di marchi falsi, sulla manipolazione dei prezzi, sui conflitti di interesse nel consiglio della stessa Federazione, sulla mancanza di dati credibili, su favoritismi, sull’impatto del fenomeno dell’accaparramento della terra a danno degli agricoltori e sulla questione relativa al contrabbando del riso vietnamita che, fino a poco tempo fa, era considerato un argomento tabù. Gli autori del rapporto sottolineano che il contrabbando di riso lavorato dal Vietnam, destinato poi alla riesportazione verso i Paesi Terzi, vanifica gli sforzi per conformarsi alle norme di origine con il rischio da parte della Cambogia di perdere l’intero mercato di esportazione.

Secondo Carrà «alla luce di queste informazioni la Commissione europea dovrebbe (e a termini di regolamento potrebbe farlo) intervenire immediatamente per ripristinare i normali dazi alle importazioni di riso proveniente dalla Cambogia, indipendentemente dalla richiesta avanzata dall’Italia che si concentra sui disastrosi effetti per il settore del riso europeo procurati da tali importazioni».

La crisi dei PMA sarà oggetto del primo vertice tra Piemonte e Lombardia, promosso dall’Ente Nazionale Risi il 6 marzo.  L’incontro, organizzato dall’Ente su richiesta dell’assessore all’agricoltura del Piemonte Giorgio Ferrero ed al quale ha dato la sua adesione l’assessore regionale lombardo Gianni Fava, costituirà un momento importante per analizzare la grave situazione di crisi che sta attraversando il  mercato risicolo nazionale e per individuare possibili soluzioni con il coinvolgimento di tutta la filiera, che parteciperà con tutte le sue componenti a questo confronto. (fonte: Ente Nazionale Risi)

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