Il Mipaaft ha pubblicato sul proprio sito il decreto interministeriale con il quale sono stati riaperti i temini per la presentazione delle istanze di adesione al sistema di tracciabilità varietale per il riso “classico”. La nuova scadenza è il 10 novembre 2018, ma soprattutto vengono introdotti – per il prossimo anno – le quantità minime di semente da utilizzare per vedersi riconoscere la denominazione di riso “classico”. Questi limiti sono frutto di uno studio del Crea: «La semina delle varietà di risone da destinare alla produzione di riso“classico” deve avvenire con seme certificato ufficialmente secondo lenorme vigenti, utilizzando, a partire dalle semine 2019, un quantitativo minimo di 180 kg per ettaro. In caso di semina a file interrate è ammessa una tolleranza del 5% in meno per le varietà Arborio, Baldo, Carnaroli, Roma, S.Andrea e Vialone Nano e del 10% in meno per la varietà Ribe. In caso di semina con l’utilizzo della pacciamatura è ammesso unquantitativo minimo di 50 kg per ettaro» recita il decreto. Scarica il Decreto.
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