La Lombardia guida la classifica delle Regioni italiane per numero di reti di impresa. Sono ben 2.659 le aziende che hanno deciso di realizzare forme di stretta collaborazione tra loro: il 17 per cento di tutte le imprese a livello nazionale (pari a 15.704). Subito dietro la Lombardia, seppur a distanza significativa, si piazza la Toscana con 1.561 aziende,poco più della metà del dato lombardo. Sull’ultimo gradino del podio c’è l’Emilia Romagna, con 1.534. Seguono il Veneto (1.413), il Lazio (1.355), la Puglia (957), la Campania (858), il Piemonte (812), l’Abruzzo (809) e, per chiudere la top ten, il Friuli Venezia Giulia (693). Una rete di collaborazione tra imprese è sempre più determinante nei sistemi economici moderni: si tratta di un vero e proprio network che consenta di condividere know-how e capitalizzare le possibilità di dar vita a sinergie che portino benefici diffusi. Un’esigenza particolarmente sentita in un paese, come l’Italia, in cui la stragrande maggioranza di aziende soprattutto piccole.
Secondo questi dati, le realtà imprenditoriali che si sono convinte dell’utilità di lavorare in una sorta di partnership sono raddoppiate in poco più di due anni. I vantaggi della rete sono diversi: può ad esempio consentire di “aumentare” le proprie dimensioni per rendersi più competitivi sul mercato e affrontare con maggiori possibilità di successo anche il percorso, ormai quasi obbligato, di internazionalizzazione. Operare in network dà modo poi di ampliare la propria offerta di prodotti e servizi, dividere i costi, accedere a finanziamenti e contributi a fondo perduto, godere di agevolazioni fiscali, partecipare alle gare per l’affidamento dei contratti pubblici oppure assumere il personale dipendente in regime di codatorialità. (foto grande di Andrea Cherchi)