Il governo delle Filippine condurrà un’altra asta per l’acquisto di 500.000 tonnellate di riso il 20 novembre, per aumentare lo stock di riserva del paese e abbassare ulteriormente i prezzi sul mercato. E’ sostanzialmente fallito invece il bando precedente, indetto dall’Autorità alimentare nazionale, per 203 mila tonnellate di fornitura da governo a governo con Thailandia e Vietnam, a causa di alcune disposizioni dei termini di riferimento per l’importazione.
Maria Mercedes Yacapin, presidente della commissione dell’Autorità nazionale alimentare per gli acquisti da G a G, ha detto di non essere preoccupata, e che il Paese ha ancora stock sufficienti. Nell’asta precedente, rispetto alla richiesta di 250 mila tonnellate, ne erano state acquistate solo 47 mila. Il prezzo restante della fornitura era infatti troppo basso. Yacapin aggiunge: «Siamo ancora in grado di iniettare sul mercato circa il 15% del riso richiesto dal mercato, che è una buona media. E c’è un raccolto in corso, la NFA è in grado di procurare riso semigreggio con un ulteriore incentivo». Nelle Filippine infatti il prezzo del riso, che è il principale alimento della popolazione, è anche un elemento essenziale per la crescita o la decrescita dell’inflazione. La disponibilità di ingenti quantitativi da parte del Governo consente di controllare i prezzi al dettaglio, e dunque garantire approvvigionamenti alla popolazione con quotazioni adeguate. «In effetti, abbiamo visto diminuire le quotazioni sul mercato – ha aggiunto Yacapin – e i supermercati hanno abbassato anche loro i livelli di prezzo». Ora si attende l’asta del 20 novembre: l’Autorità nazionale alimentare nel frattempo ha rivisto i termini in modo da consentire agli altri governi, interlocutori delle Filippine di poter giungere alla fornitura di mezzo milione di tonnellate.