Ce ne siamo occupati nell’autunno del 2013, in seguito ad alcune – sporadiche – segnalazioni. Abbiamo scritto “Jurassik park in risaia” pensando che sarebbe finita lì. Invece, le coppette non si sono fermate. «Ho dovuto asciugare la risaia perché era piena di coppette del riso, crostacei chiamati “Triops cancriformis”. Si pensava che avessero una funzione positiva dal punto di vista agronomico, perché rimestano continuamente il fondo, intorbidando l’acqua ed ostacolando la crescita delle piante infestanti, senza interferire con il riso già sviluppato al momento del trapianto, ma la loro comparsa in tempo di semine complica le cose» ci dichiara Roberto Guerrini di Arro, nella Baraggia Biellese che ha segnalato l’infestazione sulla pagina facebook Risikultori 3.0. Per chi fa la semina diretta e l’allagamento precoce delle risaie, infatti, il continuo rimestamento del fondo smuove i semi in fase di germinazione impedendo alle radici di penetrare in profondità nel terreno. Da dove vengono? Sono autentici fossili viventi, sopravvissuti a tutto, e vengono allevati per sfizio, quindi abbandonati. Quando trovano un ambiente favorevole si riproducono: la risaia lo è. Il rischio principale, come denunciavamo due anni fa, è la diffusione di triops americane, una specie diversa da quelle note nel nostro areale. Oggi come allora segnaliamo che gli agricoltori temono un replay del gambero della Louisiana, tra l’altro parente delle coppette, “importato” nelle nostre risaie dove fa sfracelli, bucando gli argini come gruviera. «Anche in questo caso, si inizia con l’allevamento domestico di pochi appassionati e si rischia di trovarsi tra qualche anno con un Jurassik Park in risaia» concludevamo nel 2011. Oggi, la preoccupazione è la stessa. Guerrini conferma: «Ho trovato le coppette la scorsa settimana e in otto giorni sono aumentate a dismisura nelle mie risaie di Salussola: ho asciugato le camere completamente, anche perché non voglio assolutamente usare prodotti chimici. In passato si utilizzavano ma asciugando le risaie si contiene il problema, che peraltro, tutti gli anni, in questo periodo si ripresenta». (05.052015)
MERCATO AFRICANO STABILE
Nell’Africa subsahariana, il miglioramento dell’offerta regionale è percepibile con l’arrivo dei nuovi raccolti sui mercati.