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LE BIOTECNOLOGIE AIUTANO L’AMBIENTE E L’AGRICOLTURA

biotecnologie

La proposta della Commissione europea sulle biotecnologie è accolta con ampio favore dal Parlamento europeo – ad eccezione dei Verdi. Questi ultimi l’hanno criticata perché piena di promesse vuote, contraria al diritto dell’UE e basata più sulla politica che sulla scienza. Lo riporta il sito euractiv.com.

SCAMBIO DI OPINIONI ALL’EUROPARLAMENTO

La proposta della Commissione di allentare le regole sulle nuove tecniche genetiche scatena un dibattito spinoso al Parlamento europeo. Giovedì 6 luglio, i legislatori della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo hanno avuto uno scambio di opinioni con Claire Bury, la rappresentante della Commissione europea venuta a difendere il progetto. Questo testo, atteso da tempo, rappresenta un vero e proprio passo avanti per molti eurodeputati, dal centro-sinistra all’estrema destra.

DISTINZIONI TRA MUTAZIONI SEMPLICI E COMPLESSE

Le varietà vegetali prodotte con queste nuove tecniche sono soggette alla Direttiva sugli Ogm del 1999, rivista nel 2001, con un rigoroso processo di autorizzazione e severi requisiti di tracciabilità ed etichettatura.

Nella sua proposta, l’esecutivo dell’Ue distingue tra le nuove tecniche che causano poche mutazioni, che potrebbero teoricamente verificarsi in natura, e quelli che causano mutazioni più complesse. Ora, le varietà appartenenti alla prima categoria saranno «equivalenti ai prodotti convenzionali» e, quindi, non saranno più soggette alle restrizioni sugli Ogm.

GENETICA  VEGETALE OLTRE MARE…

«L’Unione non deve essere l’ultimo posto al mondo a mettere in atto strumenti per raggiungere gli obiettivi del Green Deal», ha sottolineato l’eurodeputata liberale Irène Tolleret, riferendosi al Regno Unito. Infatti, la Nazione ha introdotto una legislazione sull’editing genico dopo aver lasciato l’Ue. Anche gli Stati Uniti e la Cina sono spesso presi a modello da chi è favorevole all’accelerazione delle procedure».

LE BIOTECNOLOGIE SERVONO PER IL CLIMA

Le piante modificate geneticamente sono spesso adattate per essere più resistenti ai cambiamenti climatici o ai parassiti. In quanto tali, sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi dell’Ue Farm to Fork stabiliti nel Green Deal europeo. Gli obiettivi sono una riduzione del 50% dell’uso di agrofarmaci e del 20% dell’uso di fertilizzanti sintetici entro il 2030, hanno dichiarato i deputati a favore del testo.

LE BIOTECNOLOGIE SERVONO PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DEL FARM TO FORK

«I dati sono incoraggianti: le prove condotte dal 2015 dimostrano che le nuove tecniche genetiche riducono l’uso di agrofarmaci del 33% o del 21% a seconda degli indicatori», ha aggiunto il rappresentante della Commissione. Secondo alcuni deputati, queste nuove varietà contribuiranno anche all’arricchimento genetico delle colture, alla biodiversità e alla diversificazione dei prodotti alimentari.

Alcuni, tuttavia, hanno messo in dubbio il motivo per cui l’agricoltura biologica non sarebbe in grado di beneficiare delle nuove tecniche genetiche. Per esempio, l’eurodeputata socialista Clara Aguilera si è soffermata sull’esclusione della prima categoria di queste tecniche dal quadro normativo sugli Ogm. Bury ha risposto che i produttori biologici potrebbero comunque essere autorizzati a utilizzare gli NGT, ma solo in una fase successiva e con «garanzie».

LE RESISTENZE AGLI ERBICIDI

L’altra questione delicata riguarda i prodotti realizzati con queste nuove tecniche resistenti agli erbicidi, che sono stati accusati di aumentare l’uso di prodotti di sintesi. Mentre una prima versione del testo aveva inserito queste varietà nella seconda categoria – come gli Ogm – esse non compaiono più nel documento finale.

«Come possiamo scoraggiare gli agricoltori dall’uso di prodotti chimici?». ha chiesto l’eurodeputato Tolleret.

La Commissione europea ammette che questo aspetto «non è affrontato» nella proposta e attende che siano gli Stati membri a decidere in merito. Gli eurodeputati erano anche preoccupati per l’accesso a queste tecniche, in particolare per le piccole aziende agricole.

EQUILIBRIO TRA INNOVAZIONE E PROMOZIONE

«Bisognerà trovare un equilibrio tra promozione e innovazione, garantendo che le piccole aziende possano ottenere i brevetti. Inoltre, anche gli agricoltori devono avere accesso alle sementi», ha dichiarato Bury. La Commissione intende valutare l’impatto dei brevetti e dell’accesso alle piante nell’ambito di uno studio di follow-up, le cui conclusioni saranno presentate nel 2026.

Mentre il presidente della commissione Agri, Norbert Lins, nota con soddisfazione un’accoglienza piuttosto «positiva» da parte dei rappresentanti eletti, i Verdi e parte della sinistra hanno espresso la loro disapprovazione nei confronti dei «nuovi Ogm».

PER I VERDI RESTANO TUTTI OGM

Uno dopo l’altro, i Verdi accusano la Commissione di contraddire il verdetto della Corte di giustizia dell’Ue. Quest’ultima nel 2018 stabilisce che tutti i prodotti derivati da queste tecniche devono essere trattati, dal punto di vista legislativo, come Ogm.

Per l’eurodeputato francese dei Verdi Benoit Biteau, Bruxelles sta «rompendo il termometro» modificando i regolamenti dell’Ue.

L’eurodeputata verde Sarah Wiener sottolinea le «specie invasive» che potrebbero creare problemi 20-30 anni dopo la loro introduzione, chiedendo come si possa conoscere il loro impatto sugli impollinatori e sui microrganismi quando non sono stati condotti studi.

«Stiamo per rilasciare in natura qualcosa che non possiamo recuperare […] Nel frattempo, terremo tutti all’oscuro», ha continuato.

La Commissione si è difesa insistendo sulle «prove convincenti» su cui si basa il suo lavoro, facendo riferimento ai pareri emessi dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e dal Centro comune di ricerca (CCR). «Questi prodotti sono sicuri», ha insistito Bury.

Per l’eurodeputata socialista Maria Noichl, la Commissione sta «diffondendo notizie false» affermando che le nuove tecniche genetiche promuoveranno la biodiversità e la diversità delle colture.

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