Botta, risposta, botta… Matteo Lasagna (foto piccola) e Gianni Fava (foto grande) sono due mantovani di peso e non se le mandano a dire. Anzi, se le mandano proprio a dire, a mezzo stampa. Ecco come il presidente di Confagricoltura Lombardia Lasagna, dopo aver invitato la Regione ad anticipare comunque la Pac ed essersi beccato un due di picche dall’assessore Fava torna da par suo sull’argomento: «Nei giorni scorsi avevamo presentato all’assessore Fava una nostra proposta per consentire alla Regione di erogare, come avviene da diversi anni, un anticipo dei premi PAC agli agricoltori lombardi. Siamo sorpresi e dispiaciuti che questa nostra proposta, formulata nell’interesse di tutti gli imprenditori agricoli che operano nella nostra Regione, sia diventata occasione di una polemica e di un rimpallo di responsabilità tra lo stesso assessore Fava e l’onorevole Carra» afferma Lasagna in una nota ufficiale.Il consigliere regionale Carra si era inserito nella querelle tra Fava e Lasagna per accusare il primo di scaricare sul governo colpe della Regione. «A oggi l’anticipazione della Pac non può essere erogata non per colpa del Governo, ma per condizioni oggettive di slittamento delle date di presentazione delle domande a livello europeo. E comunque, ragionevolmente, per la fine di agosto i titoli saranno fissati e la Lombardia sarà nelle condizioni di poter erogare gli anticipi – scrive il consigliere regionale democratico – . Quindi non è una questione di efficienza dello Stato, ma di tempi tecnici. Vedremo se quando i titoli saranno pronti, anche Regione Lombardia sarà altrettanto preparata a erogare. Anzi, adesso i dubbi sull’efficienza regionale li abbiamo noi, visto che già sul Programma di sviluppo rurale era stato detto che la Lombardia era pronta prima degli altri. In realtà i suoi piani non sono ancora stati approvati, mentre quelli di altre regioni sì, ma su questo l’assessore non ha risposto». Ora Lasagna afferma: «Non è nostra intenzione alimentare ulteriormente questa polemica, utile solo a sottolineare la distanza che separa la politica dal mondo delle imprese. Le aziende agricole sono in sofferenza sul lato della liquidità e l’anticipo regionale della PAC, erogato a partire dal 2010, era diventato un punto ferma nella loro gestione finanziaria che quest’anno verrà a mancare, creando gravi difficoltà a molte di esse» prosegue e po: «Non avendo trovato una soluzione tramite le istituzioni, ci siamo già attivati con tutti i principali istituti bancari, con i quali abbiamo già quantificato, a dispetto della politica, il potenziale valore dei titoli, al fine di consentire l’erogazione da parte del sistema creditizio di finanziamenti alle aziende che possano sostituire il mancato anticipo della PAC. Già da lunedì sarà disponibile presso le nostre sedi territoriali un elenco di istituti ai quali i nostri soci potranno rivolgersi. Certamente non la soluzione ideale, ma una risposta concreta e necessaria alle esigenze delle aziende agricole in questo momento di difficoltà». (06.07.2015)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.